
I bambini provenienti dalla zona di Chernobyl, dopo tre settimane di vacanza rigenerante in Italia che li ha aiutati a liberare l’organismo dalle sostanze radioattive ancora presenti nei luoghi d’origine, hanno fatto rientro nel loro Paese.
Come da tradizione, ormai da diversi anni, il loro soggiorno si è concluso con una cena organizzata dal gruppo Alpini di Busto Arsizio che li hanno accolti, nella loro sede in Villa Ottolini-Tosi, nella serata di venerdì. La cena, a base di hamburger e patatine, si è svolta insieme a tutte le famiglie ospitanti e si è aperta con la cerimonia dell’alzabandiera e l’esecuzione dei due inni, italiano ed ucraino.
È seguito un piccolo scambio di doni, spiega il capogruppo degli Alpini Franco Montalto: “Abbiamo regalato loro un braccialetto di fili intrecciati con i colori delle nostre rispettive bandiere”. Molto positivo il bilancio di questa vacanza, conferma Antonio Tosi, presidente di Aubam, l’associazione Onlus che organizza il soggiorno italiano. Entusiaste le famiglie, Marco e Cristina hanno testimoniato la loro esperienza: “Per noi è stato il primo anno, inizialmente avevo qualche dubbio ma mi sono dovuto ricredere – racconta Marco –. Abbiamo accolto Liza, una bambina di 7 anni che è arrivata per la prima volta in Italia e si è ambientata subito bene”.
Tra le giornate più belle di questo soggiorno, che ha compreso anche una vacanza ad Alassio, il laboratorio a Somma Lombardo, “Radici nel fiume” durante il quale i ragazzini si sono divertiti a realizzare aquiloni e barchette con materiali riciclabili.
L’appuntamento è già rinnovato per la prossima estate. Prima di ripartire, nella giornata di domenica, hanno promesso di rimanere in contatto con genitori, nonni e fratelli “adottivi” per tutto il resto dell’anno.