Busto Arsizio - 04 marzo 2021, 12:21

La sua farmacia perde «un maestro»: «Aveva una parola bella per tutti»

Franco Mazzucchelli fu la guida della dottoressa Stefania Cassani negli anni del tirocinio. Lei lo ricorda come «un esempio dal punto di vista umano prima ancora che professionale. Mi ha insegnato tantissime cose, è stato quasi un padre, davvero un farmacista d’altri tempi sempre attento al paziente»

Agli impegni non si è mai sottratto, dalla politica al sociale, sempre col pensiero rivolto alla comunità. Ma nel cuore di Franco Mazzucchelli, scomparso ieri a 84 anni (leggi qui), la storica farmacia di via Cavallotti aveva un posto speciale.

«Era la sua vita», dice la dottoressa Stefania Cassani, attuale dipendente che proprio qui, nel 1986, fece il tirocinio. A guidarla fu Mazzucchelli. «Per me è stato un maestro – ricorda –. Un esempio dal punto di vista umano prima ancora che professionale. Mi ha insegnato tantissime cose, è stato quasi un padre, non soltanto un modello per quanto riguarda il lavoro».

Angelo Mazzucchelli, padre di Franco, iniziò ad occuparsi della farmacia nel 1940. Il figlio la traferirà nel 1966 nella sede attuale, che verrà ristrutturata in maniera importante nel 1991, con l’apertura di tre laboratori galenici, e nel 2017, puntando sull’automazione.
La farmacia è stata riconosciuta come “negozio storico” da Regione Lombardia. E a piangere un amico e un collega è anche il mondo del commercio: «Sempre al fianco del Comitato commercianti centro cittadino e figura importantissima per l’Associazione Commercianti Confcommercio Busto – afferma il presidente Rudy Collini –. La tua forza, determinazione e passione sarà un ricordo indelebile per tutti noi».

Oggi a gestire la farmacia è il figlio Ettore. «Ma il dottor Franco Mazzucchelli passava tutti i giorni – spiega Stefania Cassani – e il sabato, fino a qualche tempo fa, dava sempre una mano. Era un farmacista vecchio stampo; il paziente, non il cliente, veniva prima di tutto».

Pochi giorni fa, quando aveva capito che stava per andarsene, aveva chiamato le “sue” farmaciste. «Era sempre gentile, aveva una parola bella per tutti – aggiunge la dottoressa Cassani –. Lascia un grande vuoto».

Riccardo Canetta