La decisione dell'amministrazione di chiudere per tre giorni Villa Mylius per evitare assembramenti (leggi QUI) ha generato non poche polemiche e il dispiacere del gestore del bar del parco, costretto a rinunciare alla sua attività (leggi QUI).
Un provvedimento considerato discriminatario «perché le inefficienze sulla gestione dei controlli non devono ricadere sui commercianti - interviene nel dibattito Mattia Cavallini, coordinatore del comitato civico Varese Ideale - E' passato un anno dallo scoppio della pandemia e siamo al punto di partenza, chiusure su chiusure al posto che imparare a convivere con questo virus» .
La politica del chiudere al posto che del controllare per Cavallini «è pericolosa verso le persone che sono esauste da un anno di restrizioni e grave nei confronti dei commercianti che hanno subito pesantemente il costo di queste limitazioni. Ricordo che la polizia locale deve sanzionare chi si assembra senza regole e non chiudere in modo indiscriminato, stare all'aperto in un parco non è sinonimo di contagio».
Cavallini invita quindi l'amministrazione «a fare un passo indietro lavorando per garantire i controlli e lo svolgimento delle attività commerciali».