C'è un'immagine impressa in tutti i fedelissimi dello stadio Speroni: la presidentessa della Pro Patria Patrizia Testa, in biglietteria.
Ad aspettare i suoi tifosi, a porgere i biglietti, a scambiare qualche parola. Come e quando potrà tornare questa scena, si vedrà. Ma intanto c'è quello spiraglio di maggio, che potrebbe materializzarsi se giovedì l'opzione della riapertura parziale al pubblico verrà confermata da chi di dovere. (LEGGI QUI).
Sarebbe un bel messaggio di speranza, ha detto sabato l'allenatore Ivan Javorcic alla conferenza prepartita. Patrizia Testa non può che condividere: «Naturalmente sarei molto contenta se si riaprisse al pubblico lo stadio. Sono certa che c'è tanta gente che soffre per non poter venire alla stadio». Osservando strettamente le limitazioni e nel rispetto pieno delle regole, si è provato a lenire questa sofferenza con qualche invito. Ma pochi, troppo pochi rispetto a ciò che vorrebbe la presidentessa, e tutti con loro.
«Purtroppo non ho avuto la possibilità di invitare quelli che desideravano vedere la partita - osserva - Spero davvero che da maggio si possa riaccogliere il pubblico». Se così fosse, il primo via libera, pur con percentuali ridotte, sarebbe il 2 maggio, ad Alessandria nella partita conclusiva di campionato, prima dei playoff.
Non allo Speroni, in prima battuta. Ma poi ci sono i playoff. C'è la speranza di poter vivere insieme quei lampi di normalità, aspettando che si trasformino in luce stabile.
Si è già affacciata inoltre una gioia tangibile, la reazione felice dei tifosi all'iniziativa della maglia dei playoff, lanciata nei giorni scorsi e che si chiuderà martedì 20 aprile (LEGGI QUI).
«Certo, sono contenta di questa risposta» assicura Patrizia Testa.
Persone che hanno scelto di porre il proprio nome su quella maglia da collezione, o quello di amici o familiari, gruppi, aziende. Ieri anche il sindaco Emanuele Antonelli ha annunciato di aver aderito e invitato a fare altrettanto. Che quella maglia sia fitta di nomi, è l'augurio di tutti.
Di speranza in speranza: che si possa vivere sempre più dal vivo la Pro e che dopo quest'anno di lontananza forzata si possa capire il suo valore. L'importanza di esserle vicino, con piccoli e grandi gesti. A lei e alla donna che l'ha presa per mano e l'ha guidata anche in questo drammatico periodo, con coraggio e serietà.