Ieri... oggi, è già domani | 01 maggio 2021, 06:00

... ul Bustoccu (il Bustocco... come Lingua)

Maggio col cuore allegro, con la simpatia nell'anima. Maggio senza pretese. Nemmeno nei dialoghi o dentro le "sentenze".

... ul Bustoccu (il Bustocco... come Lingua)

Maggio col cuore allegro, con la simpatia nell'anima. Maggio senza pretese. Nemmeno nei dialoghi o dentro le "sentenze". Ne ho ricevuta una (di sentenza) che dapprima mi ha fatto sorridere....poi l'ho ritenuta molto offensiva. Non nei mie riguardi, ma nei riguardi della Lingua Bustocca.

Chi ha "tacciato" il mio scritto in Dialetto Bustocco con tanto di "matita blu" per giustificare le mie pecche, ha irriso al Dialetto e non ha tollerato certi "accenti" o come sono scritte certe parole in Bustocco, a cui ha dedicato la sua ....sentenza. 

Ho visto nella "scheda" che tra me e "colui" passano vent'anni (più o meno).  Sono nato col Dialetto; lui no. Lui è di madre-lingua, imparata in casa e a scuola; io ho imparato a parlare col Dialetto Bustocco, sino ai tempi in cui, a Scuola, ci era imposta la Lingua Italiana, invece di "tollerare" anche coloro che in italiano non erano forbiti e perspicaci. Per farla breve: io sono un uomo del Popolo....colui fa parte della Signoria, della "elite" di Busto Arsizio.

La maestra alle Elementari si era espressa, inequivocabilmente, con mamma, dicendole che io "pensavo in Bustocco, poi traducevo in italiano" quantomeno per meritarmi un sei (stringato sin che si vuole, ma frutto di immane studio per non profferire cavolate). Colui no....lui sapeva già l'italiano, poi aveva il tempo (anche) di studiare il Bustocco e sicuramente, in italiano ha potuto eccellere ...in Bustocco, non sempre.

A 14 anni (allora si usava così) ho avuto il Libretto di Lavoro ....2 anni e 9 mesi a fare dapprima il garzone in Tessitura, poi l'Operaio....senza alcuna specializzazione. Grazie a mamma che mi ha "logorato ai fianchi" ho intrapreso una "doppia carriera": Lavoratore di giorno (per pagarmi gli studi) e Studente di sera - lui no, lui sicuramente avrà studiato sino ai 30 anni, (qualcuno pagava i suoi studi) laurea per la libera professione e ....Dialetto a portata di mano.

So che anche Dante ha scritto in Dialetto ....quello senese-fiorentino, idioma di noi tutti, compreso il nostro Linguaggio ...parlato e scritto. Ecco una prima osservazione. Il Dialetto che ho imparati io, dal primo vagito in poi....è il Dialetto parlato e tutti quelli della mia generazione (anche quella precedente e successiva) si sono sempre espressi attraverso "la parlata". Gli Scrittori Dialettali di allora, scrivevano "come parlavano" e se il "professore" (mi riferisco a Colui) andasse a leggere come e quanto il Dialetto scritto fosse espresso non in maniera uniforme, capirebbe che la cosiddetta "grammatica dialettale"  è "impugnabile" e non è per tutti uguale. .....un po' come le nostre Leggi che (più o meno) sono ..interpretabili, altrimenti non avrebbero modo di esistere gli Avvocati.

Per dire che? - semplicemente che è molto più importante "la pratica della grammatica" (è un proverbio  a cui ho attinto) e, per me è importante "farsi capire" piuttosto di "dare lezioni" (come Colui vuol fare). Non ho la pretesa di "insegnare qualcosa", ma ho invece la pretesa di farmi capire e di essere capito.

Lo testimoniano i miei libri e(soprattutto) i Lettori dei miei libri e i 40 anni della mia informazione...coloro che vanno in Libreria e acquistano i miei libri.

Non solo: nei Dialoghi che ho con le Scolaresche (e non solo) ricevo assensi, consensi, comprensione.

Nessuno s'è mai permesso di giudicare....del resto, quando si dialoga, nessuno insegna, ma tutti imparano. Prima di criticare il mio Dialetto (con errori incorporati) vedi di dimostrare il "credito" che tu hai coi Lettori che sono il fulcro del dialogo e non una parte minoritaria. Di "maestri" ce ne sono troppi. Un pizzico di umiltà, non guasta.

Gianluigi Marcora

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