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Busto Arsizio | 05 maggio 2021, 08:00

I tigrotti che portarono la Pro in B: «Sogniamo di tornare allo stadio a tifare. E magari...»

Il sostegno di Pippo Taglioretti e Gipo Calloni oltre sessant'anni dopo per i ragazzi allenati da Javorcic: «Siete già arrivati a un risultato importante con i playoff. Non fermatevi». E un plauso a Patrizia Testa: più tigre di tutti, è lei

Pippo Taglioretti e Gipo Calloni, formidabili tigrotti (e grandi amici) che portarono la Pro in B

Pippo Taglioretti e Gipo Calloni, formidabili tigrotti (e grandi amici) che portarono la Pro in B

Il primo sogno è poter tornare allo stadio Speroni a gustarsi la partita della Pro Patria. Il secondo è quello inconfessabile. Di certo, loro hanno tutti i diritti di sognare, perché più di sessant’anni fa spinsero la Pro su in serie B: parliamo di Pippo Taglioretti e Gipo Calloni. Così legati ai colori biancoblù, da far rabbrividire, quando li rivedi insieme; anche quando li senti separati, tanto separati mai sono.

A Pippo, a Gipo manca lo Speroni. Condividono la sofferenza dei tifosi che di un anno così magico hanno potuto solo vivere sprazzi in televisione: uno spicchio di mondo, quello schermo, rispetto al campo. Loro, poi quel campo l’hanno attraversato, divorato, ribaltato nella loro carriera per andare dritti al risultato.Il risultato, quest’anno, è già stato agguantato: la Pro Patria dichiarava l’obiettivo salvezza in serie C, si è piazzata invece quinta con l’ultimo capolavoro ad Alessandria e ora eccola ai playoff con la Juventus U23 (LEGGI QUI).

«Sperem – commenta Pippo Taglioretti, il recordman delle maglie biancoblù, ben 389 – Altroché se è un bel risultato, ma bisogna andare avanti. Javorcic? È stato davvero bravo. Tutti però i vertici della Pro Patria, dal direttore sportivo Sandro Turotti alla presidente Patrizia Testa». Lei, continua lo storico terzino, è la vera tigre, colei alla quale dobbiamo tutto, perché non molla mai.  

Colombo è concittadino di Taglioretti, lo ammira per il rigore rifiutato contro la Giana? Sì, e Pippo non nega qualche esitazione di fronte alla medesima scelta. Del resto, lui può parlare, perché di giornate di squalifica ne ha prese solo un paio nella carriera, e giusto perché gli era sfuggito qualche “titolo” all’arbitro. È anche vero – aggiunge onestamente – che allora non c’era la tv a certificare ciò che sfuggiva. Ma sempre “allora”, si lavorava e poi ci si allenava il pomeriggio, anche quando si saliva di categoria.

«Io andavo a lavorare e il pomeriggio c'erano gli allenamenti, sì – ricorda – cosa fare per prepararsi a questi playoff? Allenarsi, e basta». Lavorare insomma, su quel campo, lottando contro i pensieri. Poi la salita è ripidissima, ma bisogna pensare una partita alla volta. Forti del ritornello «non succede ma se succede…».

Taglioretti ricorda che ormai sono passati più di 60 anni da quella magica promozione, che avvenne con una raffica di vittorie nel 59-60. Pippo scandisce ogni risultato, l’ultimo il pareggio a Lodi: Fanfulla-Pro Patria, preceduto da un delizioso successo sul Varese.  Allenatore Magni, presidente Candiani.

E adesso? «Sarebbe ora di cambiare categoria» sospira, ma ciò che più manca è assistere di persona: «Sì insomma, vorrei tanto tornare allo stadio dopo più di un anno di lontananza per questo virus. Se poi ci andassi e trovassi la Pro in un’altra categoria…».

Piano, piano. Ma anche Gipo, che piano non sapeva andare in campo e coronò quella stagione con reti in doppia cifra, si inchina ai tigrotti e al sogno: «Già sono arrivati qui, ed è super. Se poi riuscissero a dare un altro colpo…».

Calma ragazzi, godiamoci però questi giorni di attesa. Quelli in cui si può essere soddisfatti di ciò che è già stato compiuto, e spingere il sogno ancora un pochino più in là. L’unico sogno che non può attendere, quello che si spera di coronare presto: tornare allo stadio a spronare le tigri.

Marilena Lualdi


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