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Busto Arsizio | 12 maggio 2021, 17:06

Pro Patria Bustese verso la Final Six. Il presidente Vadalà: «Orgogliosi dei nostri ragazzi, meritano il massimo»

Grande attesa per le finali del campionato nazionale di Serie A1 di ginnastica artistica, in programma nel weekend a Napoli. Tanta emozione per il numero 1 della società: «Siamo una bella squadra, i nostri atleti stanno lavorando al meglio»

Rosario Vadalà (foto dalla pagina Facebook Pro Patria Bustese Sportiva)

Rosario Vadalà (foto dalla pagina Facebook Pro Patria Bustese Sportiva)

C’è grande attesa per la Final Six del campionato nazionale di Serie A1 di ginnastica artistica, in programma nel fine settimana a Napoli.
Tra le squadre maschili protagoniste, ci sarà anche la Pro Patria Bustese. Dopo la vittoria nella regular season, Rosario Vadalà si era definito «il presidente più felice d’Italia» (leggi qui).

Ora, forse, è il più emozionato: «Un po’ di preoccupazione, in questi momenti, c'è – ammette – ma spero sparisca non appena vedrò i ragazzi iniziare la prova sereni».

In questi giorni Vadalà si è confrontato con l’allenatore Stefano Rossini: «Mi ha detto che i ragazzi erano “ok”. Finora ha sempre indovinato, speriamo sia così anche questa volta. Tocchiamo ferro…».

Inevitabile che, alla vigilia di un appuntamento così prestigioso, ci sia un po’ di tensione. «Sono giorni di attesa, non si può far altro che aspettare – osserva il presidente –. Alcuni dei nostri atleti sono tra i migliori in Italia, altri non ancora perché hanno meno esperienza. È sicuramente una bella squadra».

Vadalà ha avuto modo di parlare con alcuni di loro: «Gli ho detto di preoccuparsi, perché anche se non mi vedranno sarò presente – scherza –. Era una “minaccia” scaramantica. Li ho visti sereni, l’allenatore è fiducioso e questo rassicura anche me».

La speranza, dopo il secondo posto dello scorso anno, non può che essere salire sul gradino più alto del podio. «Ci aspettiamo il massimo – afferma il numero uno della Pro Patria Bustese –. I ragazzi lo meritano. Se così non fosse, vorrà dire che qualcun altro sarà stato più bravo di noi. Negli altri sport si dice che “si gioca”, mentre nella ginnastica “si lavora”. Ecco, di certo i nostri ragazzi stanno lavorando al meglio e ne siamo orgogliosi».

R.C.

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