«Papà, ironia della sorte oggi io ero sul versante opposto della montagna con la mia famiglia, voi avete pensato di andare finalmente a farvi un bel giro in funivia nel primo giorno di sole e libertà e invece le nostre strade si sono divise per sempre»: inizia così la struggente lettera d'addio di Angelica Zorloni al papà Vittorio, l'uomo di Vedano Olona vittima a 54 anni insieme alla compagna Elisabetta (38 anni) e al piccolo Mattia, nato nel 2015, della strage del Mottarone (Leggi QUI la cronaca).
«So che da lassù adesso faremo finalmente pace perché, semplicemente, in questa vita non eravamo destinati a riuscire a parlarci in modo giusto - prosegue Angelica - Adesso so che capirai ancora meglio che le nostre continue incazzature reciproche derivavano soltanto da tutte le incomprensioni e l'amore che non riuscivamo mai ad incanalare nel modo giusto».
«Ma comunque papà - aggiunge Angelica - ti ho amato tanto e per questo mi facevi così arrabbiare e so che anche tu mi hai amata tanto. Anche se non leggerai mai queste parole c'è una cosa più grande e potente che ci legherà in eterno. E so, papà, che non è stato in questa vita, ma sarà nella prossima in cui sistemeremo tutto e ci riabbracceremo».
Poi, con alcune parole che strozzano le lacrime in gola, Angelica si rivolge a quel bambino che non c'è più: «E tu, piccolo Mattia, oggi diventi un angelo meraviglioso e tanto prezioso accompagnato dalla tua mamma. Vi porto nel cuore come solo le cose belle si possono portare». «Alla prossima vita - la conclusione - che adesso possiate ridere tutti e tre di nuovo insieme nella luce più splendente di tutte».