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Varese | 21 giugno 2021, 15:51

“Basket una scuola di vita”, anche in pandemia. Pallacanestro Varese rinnova l’impegno di promozione dello sport nelle scuole

L’iniziativa compie 19 anni nella speranza di portar tornare nella scuole in presenza l’anno prossimo, con un tassello in più: le borse di studio per i ragazzi. Oggi la cerimonia al Palazzetto per ringraziare le scuole che hanno partecipato

“Basket una scuola di vita”, anche in pandemia. Pallacanestro Varese rinnova l’impegno di promozione dello sport nelle scuole

Il club biancorosso, nonostante l‘emergenza sanitaria dovuta alla pandemia del Covid 19, ha deciso in questo ultimo anno di accettare la sfida e di portare avanti la seguitissima iniziativa che, patrocinata da Fip, Coni e Comune di Varese prosegue da più di tre lustri e sempre con crescente partecipazione.

Sotto la guida della vulcanica Raffaella Demattè, “Basket una scuola di vita” ha potuto continuare, adeguandosi alle nuove modalità di interazione con i ragazzi: online. Lo scopo principale del progetto è infatti la promozione del basket, sport simbolo della nostra Provincia e che ha reso celebre il nome di Varese in Italia e nel mondo, attraverso incontri con i giocatori.

«Studenti, insegnanti, famiglie intere hanno vissuto un momento molto difficile: la scuola da “spazio fisico” è divenuta improvvisamente “distanza imposta”, con un insieme di tecnologie dell’apprendere da utilizzare all’interno delle proprie camerette e case – spiega Raffaella Demattè - Quelle stesse tecnologie, che fino a pochi giorni prima si cercava di tenere a debita distanza e spesso se ne parlava in termini negativi, sono divenute ora una improrogabile necessità. In questo particolare contesto i giocatori della Pallacanestro Varese, si sono comunque fatti testimoni della centralità dello sport quale elemento fondante nell’educazione e nella crescita dei ragazzi, sia per l’aspetto più prettamente sportivo, che relazionale».

I giocatori della Pallacanestro Openjobmetis Varese hanno fatto visita in modalità online agli studenti delle scuole primarie e secondarie. «Sono comunque stati momenti bellissimi di confronto con i ragazzi da cui spesso i giocatori ne sono usciti arricchiti – ha sottolineato Max Ferraiuolo – E’ importante portare avanti questo progetto perché è un'opportunità di crescita per tutti per comprendere cosa vogliano dire la dedizione, l’allenamento e l’impegno costante per raggiungere i propri obiettivi, l’importanza dell’etica, della correttezza e del rispetto dell’avversario».

“Basket una scuola di vita” «è anche un modo per restituire ai tifosi e alla città tutto il sostegno che ci dimostrano ogni volta che scendiamo in campo – ha sottolineato Luis Scola – Incontrare gli studenti è emozionante anche per noi giocatori, ed è stato bello riuscire ad instaurare una relazione empatica anche a distanza. L’augurio è che l’anno prossimo si possa tornare a farlo in presenza».

Lo stesso augurio che ha fatto il sindaco Davide Galimberti, ospite alla giornata di chiusura del progetto, che si è tenuta in presenza al Palazzetto di Masnago. «Progetti di conoscenza e coinvolgimento come questo hanno bisogno della presenza e non vediamo l’ora di poter tornare a riempire le nostre palestre, i campi sportivi e gli impianti che stano subendo grandi processi di riqualificazione – ha detto i primo cittadino - Lo sport a Varese è sentito in maniera straordinaria e dovrà essere al centro della ripresa, soprattutto per i ragazzi che non hanno potuto vivere dal vivo esperienze di questo tipo».

Sugli spalti le scuole che hanno partecipato al progetto: le classi medie di Maria Ausiliatrice, la scuola Giovanni XXIII di Marchirolo, il Liceo Ferraris, la scuola primaria Sacro Cuore di Besozzo, la scuola elementare Enrico Toti di Cavaria, la scuola elementare di Busto Arsizio, la Mazzini di Besozzo e il liceo sportivo Fermi di Castellanza.

“Basket una scuola di vita” è all'interno di una progettualità più ampia. «Cerchiamo di fare alternanza scuola-lavoro e avere sempre i ragazzi qui da noi per fare esperienza a 360 gradi in un club sportivo - ha aggiunto Dematté - Vorremmo fare sempre di più e ampliare l'offerta e i effetti quest’anno mettiamo un altro tassello: la borsa di studio in memoria di Emilio Forni, offerta dal trust».

Forni era un grandissimo tifoso, un punto di riferimento, una persona aggregante e altruista: «per questo in suo nome e nel suo spirito abbiamo messo a disposizione mille euro in buoni da destinare ai ragazzi delle scuole medie e superiori che si siano distinti in impegno sportivo e scolastico – ha spiegato Paola Biancheri de Il Basket Siano Noi - Le domande andranno caricate tramite la piattaforma di Fondazione Comunitaria del Varesotto che ha riconosciuto la valenza didattica del progetto. Ci sono già parecchie adesioni e leggere le storie di questi ragazzi ci ha colpito».

Per aumentare le borse di studio il trust ha anche avviato un’asta online per acquistare oggetti della Pallacanestro Varese e finanziare così altre opportunità per i ragazzi.

Valentina Fumagalli

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