/ Storie

Storie | 27 giugno 2021, 12:03

Il sogno di Nicolò è arrivato fino a Londra: racconterà Wimbledon su Sky

Il collega varesino Ramella ha raggiunto un altro, grande traguardo professionale, entrando nella squadra di telecronisti che da domani sarà impegnata giornalisticamente sul più importante evento tennistico del mondo: «Da piccolo giocavo con la fantasia le partite del Grande Slam insieme a mio fratello, oggi raggiungo un’opportunità che mi riempie d’orgoglio e onore. I favoriti? Quanto mi piacerebbe fare il nome di Berrettini…»

Il sogno di Nicolò è arrivato fino a Londra: racconterà Wimbledon su Sky

Seguire la strada della passione per comprendere davvero cosa si nasconde dietro ciò che accade nelle vite altrui è come inforcare un paio di occhiali: vedi meglio, vedi a fuoco, vedi tutto.

E allora immaginate questo giornalista una volta bambino, che con il fratello si metteva sotto casa, impugnava una racchetta e sognava di essere sul centrale di un qualsiasi torneo del Grande Slam, personificando di volta in volta uno degli idoli della sua generazione (chissà se più Agassi o Sampras: non glielo abbiamo chiesto…) e giocando interi tabelloni. Uno che i sabati di Coppa Davis li trascorreva incollato allo schermo, uno che all’amore per una partitella ogni tanto non ha mai rinunciato, nemmeno da adulto, tesserandosi per la Fit.

Ecco, ora mettete gli occhiali: il giornalista in questione - da domani - sarà uno dei telecronisti che su Sky Sport racconterà agli italiani il Torneo di Wimbledon, il più importante e antico evento tennistico del mondo e tra gli appuntamenti sportivi più seguiti a livello planetario.

Scriviamo di Nicolò Ramella, bravo collega varesino che sa davvero cosa sia la gavetta. È cresciuto tra le telecamere di Rete 55, ha masticato pallone in tutte le salse, è stato responsabile comunicazione per il Milano City FC e oggi ricopre lo stesso ruolo alla Pro Patria. Dal 2015 al 2018 è salito sul palcoscenico di Sky, cimentandosi con le telecronache delle partite di serie B e serie A e facendosi notare per la sua competenza: ora questa nuova opportunità e il coronamento di un sogno.

«Sono orgoglioso e onorato - ci confessa - La passione per il tennis per me è paragonabile a quella per il calcio e narrare Wimbledon sarà come essere arrivato a un Mondiale. Non posso che ringraziare Sky Sport per questa opportunità e in particolare Marco Caineri, Roberto Prini e Luca Boschetto»

Nicolò esordirà con un match femminile dal campo numero 2 (trasmesso sul canale 254 di Sky), Ferro-Muguruza, poi proseguirà con il maschile e nello specifico Rublev-Delbonis. Gli altri impegni si determineranno cammin facendo. A fargli da spalla per il commento tecnico l’ex tennista Marco Crugnola, classe 1983, numero 165 Atp ed esperienze nelle qualificazioni londinesi datate 2007, 2009 e 2011, ma soprattutto anche lui varesino.

Inevitabile chiedere a Ramella qualche pronostico sui Championships 2021. Partiamo dal maschile: «Quanto mi piacerebbe dire Berrettini vincitore, sarebbe un sogno dopo il successo al Queen’s. La sua sarà però una missione non facile, anche perché è nella stessa parte di tabellone di Federer. La razionalità mi impone di fare allora il nome di Djokovic, che punta al Grande Slam, e di seguire con curiosità lo stesso campione svizzero. Gli altri italiani? Non abbiamo mai vissuto un momento così florido: ci sarà Musetti, giocatore straordinario ed estroso; poi Sinner, che è una macchina e sono sicuro un giorno entrerà nella top 10, ma che potrebbe fare fatica sull’erba; e infine “genio e sregolatezza” Fognini, senza dimenticare Cecchinato».

Se gli uomini stanno vivendo un periodo aureo, non così si può dire per le donne: difficile che le italiane facciano strada. Qui le curiosità sono differenti: «Vediamo come se la caverà Serena Williams: a 39 anni questo Wimbledon potrebbe essere l’ultimo per lei. Se devo indicare una favorita, vado con Barty, la numero uno».

Ai varesini, colleghi ed appassionati, interesseranno anche le “prestazioni” di Nicolò, il cui compito sarà complesso perché complesso è proprio il racconto del tennis. Forse ancora più del calcio: «È diverso il ritmo: nel tennis ci sono tanti momenti di silenzio, nel calcio mai. Quello del telecronista allora deve essere un racconto meno urlato, che dia la giusta enfasi ai punti e lasci il giusto spazio alla spalla tecnica. Poi c’è la lunghezza di cui tenere conto: non sai mai quanto potrà durare una partita…».

Fabio Gandini

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore