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Economia | 29 giugno 2021, 07:00

Gli indici FTSE Italia più importanti della Borsa di Milano e loro funzione strategica

Analizziamo gli strumenti finanziari che replicano gli indici.

Gli indici FTSE Italia più importanti della Borsa di Milano e loro funzione strategica

Il punto di riferimento della Borsa di Milano è l’indice FTSE MIB che, con il suo paniere composto dai 40 principali titoli per capitalizzazione di mercato, rappresenta la “cartina tornasole” dell’azionariato italiano per investitori e risparmiatori. Ma non è tutto, Piazza Affari può infatti contare su circa una ventina di indici azionari i cui valori permettono di approfondire la conoscenza del lato meno noto del mercato finanziario italiano e del relativo tessuto economico. Ne sono un esempio il FTSE Italia Mid Cap, che replica l’andamento delle azioni a media capitalizzazione, il FTSE Italia Small Cap dedicato alle piccole azioni, e il FTSE Italia All-Share, che ingloba i tre principali indici del mercato italiano. Approfondire le caratteristiche degli indici secondari può rivelarsi un punto di forza per l’investitore: gli consente di trarre vantaggio da un gruppo di titoli più ampio e di conoscere quali strumenti finanziari ha a disposizione per esporsi al loro andamento.

Gli strumenti finanziari che replicano gli indici

Prima di approfondire le caratteristiche dei principali indici di Piazza Affari, risulterà utile sapere che gli indici non sono uno strumento di investimento, ma un metro di comparazione (benchmark): questo vale per gli indici milanesi, come per gli indici di Wall Street (la Borsa di New York) o per qualsiasi altro indice borsistico. Ciò significa che abbiamo bisogno di utilizzare uno strumento finanziario apposito e capace di replicare il loro andamento per poterli utilizzare per investire. Data la loro natura, i derivati sono gli strumenti che meglio si prestano a tale compito poiché si legano all'indice seguendone passivamente il valore nelle fasi ribassiste o rialziste. Tra gli strumenti derivati, i contratti per differenza (CFD) e i contratti Turbo24, anche detti certificati turbo, offrono un accesso diretto a qualsiasi profilo di investitore permettendo inoltre di aprire posizioni e di sfruttare l’effetto leva. La differenza tra i due strumenti finanziari risiede nel controllo dei rischi: i certificati turbo presentano un rischio più limitato perché stabilito in fase di apertura della posizione e non è più modificabile, mentre i CFD richiedono l’inserimento di una regola di stop alle perdite che però può essere modificata in qualsiasi momento. Appresi in sintesi i modi per esporsi agli indici, andiamo a vedere quali sono i più rappresentativi del mercato italiano.

Conoscere gli indici della Borsa di Milano

L’indice FTSE Italia Mid Cap si compone dei 60 titoli azionari relativi alle società la cui capitalizzazione di mercato è reputata di media grandezza rispetto ai titoli rappresentati dal FTSE MIB. Ne consegue che il FTSE Italia Small Cap è il paniere in cui sono presenti le azioni delle società di piccole dimensioni quotate a Piazza Affari. In entrambi i casi le società straniere non sono rappresentate, offrendo così un andamento più “puro” della dinamicità del mercato italiano. Il FTSE Italia All-Share rappresenta la sintesi dei due indici appena menzionati con l’aggiunta del FTSE MIB; fornisce dunque una visione ampia e completa sull’andamento della Borsa di Milano. Gli indici FTSE Italia, infine, sono aggiornati trimestralmente per riequilibrare i pesi dei titoli rappresentati, configurandosi così come il benchmark di riferimento per la valutazione del rischio tipico del mercato finanziario italiano.

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