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Busto Arsizio | 02 luglio 2021, 15:00

L’ultimo saluto di Busto ad Alberto Mereghetti. L’amico Ginetto Grilli: «Sei tra le tue amate stelle»

Questa mattina Sacconago ha reso omaggio a “Bertino”, partigiano e maestro del lavoro scomparso lo scorso 2 giugno. Il ricordo di Massimo Aspesani e Milly Paparella, che ne hanno raccontato la storia in un libro

Alberto Mereghetti. Sotto, con l'amico Ginetto Grilli e i caviardage realizzati sulle pagine del libro che racconta la sua storia

Alberto Mereghetti. Sotto, con l'amico Ginetto Grilli e i caviardage realizzati sulle pagine del libro che racconta la sua storia

Alberto Mereghetti se n’è andato lo scorso 2 giugno a Erto, nel friulano. Aveva 88 anni.
Questa mattina la sua Sacconago gli da dedicato un ultimo saluto.

Partigiano giovanissimo

Mereghetti, a soli dieci anni, mentre suo padre era detenuto in un campo di prigionia, venne coinvolto dai partigiani che operavano a Sacconago in alcune operazioni, come la consegna di messaggi e cibo o il trasporto di armi. Un segno del destino per lui, nato il 25 aprile.

Un’esperienza che da adulto racconterà nelle scuole del suo quartiere. Non solo: la sua storia sarà al centro del libro “L’erba dei conigli”, scritto da Massimo Aspesani e Milly Paparella, con la prefazione del professor Raffaele Mantegazza.

L’amico Ginetto Grilli

Nel libro c’è anche il contributo di Ginetto Grilli, cittadino benemerito di Busto Arsizio e memoria storica sinaghina.

«Era un mio carissimo amico – dice Grilli ricordando Mereghetti –. Era curiosissimo di tutto ciò che riguardava la scienza e in particolare l’astronomia e le stelle. Non si limitava a leggere, studiava molto, voleva approfondire».

I due si incontravano spesso in occasione della messa domenicale: «Io facevo l’organista, lui era un lettore. Aveva una bellissima voce, con un timbro profondo: quando leggeva dava davvero un senso alle parole. Ci vedevamo in sacrestia e poi percorrevamo un po’ di strada insieme. Ora è tra le sue amate stelle».

«Non perdiamo la memoria»

Anche gli autori de “L’erba dei conigli” Massimo Aspesani e Milly Paparella ricordano “Bertino” (così era soprannominato): «A soli dieci anni, seppe fare la sua scelta. Seppe prendersi la parte giusta. Per fame o per convinzione poco importa.

Oggi noi parliamo di lui a giovani che come scelta più difficile della loro vita hanno affrontato, in qualche caso, quella dell’acquisto di un paio di scarpe. Ma, tutto sommato, anche noi abbiamo avuto la vita facile».

«Facciamo nostro il suo atteggiamento – proseguono –. Viviamo in modo che ci si possa consumare per ideali grandi, pensando che lo si possa fare a qualunque età e nonostante tutti i cattivi maestri che continuano a incrociare le nostre giornate. Perché se non perdiamo la memoria delle persone come Bertino, se resistiamo senza piegarci e adattarci ogni volta e se lo facciamo insieme, allora c’è un domani ad aspettarci, e un altro ancora».

Il libro è disponibile nella biblioteca cittadina e in tutte quelle del sistema bibliotecario Busto Arsizio e Valle Olona.

Un vero maestro

Mereghetti, a 39 anni, iniziò a ricoprire un posto da dirigente in un’importante industria meccanica, girando l’Europa per la vendita dei macchinari prodotti.

Era un “maestro del lavoro”. Al termine del funerale a Sacconago, è stata letta la preghiera a loro dedicata e Alberto è stato ricordato come «un maestro con la “m” maiuscola, con una vita spesa per la famiglia, il lavoro e la testimonianza per i giovani».

Il parroco don Claudio Caregnato ha raccontato il loro incontro in occasione del funerale della moglie: «Anche in un momento di grande difficoltà, sapeva leggere con sapienza la vita, senza vedere soltanto le cose che non vanno».

Uno dei tanti insegnamenti di Bertino da custodire.

R.C.

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