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Politica | 12 agosto 2021, 17:18

Farioli: «Venduto alla sinistra? Accuse pacchiane. In questi giorni ho letto tante falsità»

Il già due volte sindaco e candidato alla guida di un polo moderato replica alle parole del coordinatore di Fratelli d’Italia Nardi e del sindaco Antonelli. E chiarisce anche il rapporto con Italia Viva

Gigi Farioli

Gigi Farioli

La campagna elettorale si inasprisce. Il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Massimiliano Nardi ha invitato Gigi Farioli a «dichiarare che si sposta a sinistra». Per il sindaco Emanuele Antonelli, sempre esponente del partito di Giorgia Meloni, «Farioli si è venduto politicamente alla sinistra» (leggi qui).

Il riferimento è al fatto che, tra le forze che ne sostengono la candidatura, c’è anche Italia Viva.

«Mai venduto né comprato nessuno»

Come replica Gigi Farioli? «Reagisco come mi disse un grande maestro liberale quando ero adolescente. Chi sceglie di avere una casa di vetro, cioè di essere trasparente e di non avere niente da nascondere, ha il dovere di non lanciare pietre. Neanche per rispedirle al mittente. E quindi cercherò di mantenere alto lo stile e il livello del mio affermare. Non voglio fare discorsi personalistici che svilirebbero da un lato la città, dall’altro la politica, dall’altro l’interesse dei cittadini, molto più attenti al presente e al futuro di Busto»

Farioli sottolinea comunque che «nella mia vita io non mi sono mai venduto né ho comprato chicchessia. Quando ho appoggiato Emanuele Antonelli con tutte le mie forze, l’ho fatto perché ritenevo che allora fosse la soluzione più idonea per garantire una continuità intelligente a dieci anni di amministrazione. Non sta a me dire se ne sono stato deluso o meno. Anche perché le profonde delusioni umane e politiche che ho provato preferisco tenermele nel cuore, e non farne oggetto di pubblico dibattito».

Secondo Antonelli, Farioli dal punto di vista politico Farioli si è venduto alla sinistra. «Primo – ribatte – trovo grave l’utilizzo del termine venduto. Secondo, trovo gravissimo ritenere che essere di sinistra sia di per sé un’offesa. Da liberale vero, chiunque abbia qualche idea, anche la più opposta, ha il diritto di esprimerla. Ed è con il dibattito tra valori e principi diversi che si cresce. Non con l’esclusione di idee e proposte che vengono da altri.
Questo è vero per gli amici e per gli alleati e deve esserlo anche per chi procede diversamente».

«Tante falsità»

Farioli insiste. «È talmente pacchiana questa accusa, che i fatti dimostrano esattamente il contrario. È più di sinistra chi è per lo statalismo o chi è per il primato della società, degli individui, dei cittadini, della famiglia, della scuola? Ovviamente chi è statalista, ed è più statalista Fratelli d’Italia in molte sue frange che non i liberali che mi appoggiano.

E chi è più liberale? Chi difende la libertà individuale, la salute, o chi nega il diritto-dovere del Green pass? Sicuramente chi difende il diritto dovere del Green pass, per tutelare la salute, soprattutto dei più deboli».

Il già due volte sindaco, di nuovo in campo alla guida di un polo moderato formato da due liste, non nasconde l’amarezza. «In questi giorni – dice – ho letto cose da querela palesemente false».

Farioli sarà «lieto» se dai piani provinciali di Forza Italia racconteranno che cosa è accaduto nelle ultime settimane.
In ogni caso, «molti iscritti di Forza Italia si candideranno nella lista liberal-popolare e cristiana che mi sostiene». Aggiungendo che «gli amici di Noi con l’Italia sono stati nella chat con me fino all’altro giorno e anche Armiraglio (che li rappresenta nella lista forzista, leggi qui) non ha abbandonato il tavolo mesi fa».

«Ho servito l’amministrazione fino all’ultimo»

Guardando al recente passato e all’esperienza da assessore citata da Antonelli, «ho collaborato con onestà intellettuale fino all’ultimo giorno – assicura Farioli –. Quando, non messo alle strette, ma perché in quel momento, come commissario forzista, ero in difficoltà per il non rispetto di proposte che Forza Italia provinciale aveva richiesto, in uno con i coordinatori provinciali, io ho ritenuto doveroso non continuare a sedermi in una giunta che palesemente sviliva quegli accordi politici. Dopodiché, io non ho mai trattato su fantomatiche liste del sindaco. Ad altri toccherà arrossire».

E ancora: «Non mi aspetto ringraziamenti, ma ho servito l’amministrazione anche su temi di cui non avevo delega, con tutte le energie e tutte le risorse. Lo sanno tutti i consiglieri e gli assessori. Mi spiace che voglia dimenticarselo il primo cittadino.
Tutto quello che ho fatto, l’ho fatto perché pensavo che quello fosse il bene dei dipendenti di Accam, del futuro della sanità locale e così via. Mi auguro che alcuni impegni che abbiamo seguito con determinazione possano essere continuati».

Il rapporto con Italia Viva

In questi giorni Farioli si è visto “rinfacciarsi” il sostegno di Italia Viva. Anche sui social non sono mancate discussioni e divisioni. «Italia Viva – racconta il candidato sindaco – è  una forza politica che come ho sempre detto, in pubblico e in privato, mesi fa mi ha chiamato, insieme con alcuni esponenti di Forza Italia romana, perché riteneva che fosse utile, opportuno, addirittura indispensabile che a Busto si sperimentasse un futuro politico che finalmente desse visibilità al mondo liberale, distinto dai sovranismi e alternativo alla sinistra».

A quel punto, «io mi sono rifiutato di fare da interlocutore di queste forze, mantenendo comunque aperto il colloquio. In Forza Italia sanno che c’era questa richiesta e che io avevo bloccato questo rapporto, privilegiando la costruzione di un centro liberale, cristiano, popolare, che si rifacesse al Ppe, che è ben sunteggiato dalla lista liberal-popolare che vado a presentare».

Poi, «nel momento in cui Forza Italia aveva ritenuto che Fratelli d’Italia e Antonelli avessero disatteso i patti, con l’autorizzazione, anzi, la spinta a creare un centro liberale alternativo, ho ripreso i contatti. E che cosa c’era di più alternativo alla sinistra populista e statalista che riunire in un unico fronte, nel nome di Farioli, quella Forza Italia del ‘94 che proprio sui liberali e i riformisti si fondava?».

Il partito, come noto, ha fatto la sua scelta, ricucendo lo strappo nella coalizione. Ora quella di Farioli è «un’offerta liberale, cristiana, popolare, unita al riformismo. Alternativa a ogni forma di statalismo e di sinistra. Questo è sotto gli occhi di tutti. Chi non lo vede e pensa ad altro, lo fa per interesse. Ho visto e sentito di tutto in quarant’anni di politica, quella politica “sangue merda” di cui parlava Rino Formica. Ma onestamente, ciò che provo in questi giorni, va ben al di là di quanto si possa sopportare».

Riccardo Canetta

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