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Politica | 12 agosto 2021, 13:34

Silvestrini sulla sicurezza a Gallarate: «Non può essere declinata solo con azioni di ordine pubblico»

La candidata sindaco del centrosinistra ricorda di «essere figlia di un maresciallo dei carabinieri, cresciuta in caserma. Oltre ai controlli e alla vigilanza abbiamo bisogno di costruire comunità coese, dove la percezione di insicurezza diminuisca»

Margherita Silvestrini

Margherita Silvestrini

La candidata sindaco del centro sinistra a Gallarate Margherita Silvestrini interviene sul tema della sicurezza in città. 

«Io sono figlia di un maresciallo dei Carabinieri, quindi sono nata e cresciuta in caserma - premette in una nota Silvestrini - in quell’ambito ho imparato che la sicurezza non può essere declinata solo con azioni di ordine pubblico. Sicuramente le forze dell’ordine sono importanti, tutelano la nostra incolumità, ma è necessario affiancare altre tipologie di azioni agli interventi di sicurezza in senso stretto».

«Oltre ai controlli e alla vigilanza abbiamo bisogno di costruire comunità coese, dove la percezione di insicurezza diminuisca e dove ciò che regolamenta le relazioni non sia la diffidenza, ma la fiducia reciproca. È per questo che noi proponiamo nel nostro programma elettorale “l’agente di prossimità“, un agente di polizia locale che non solo vigili e controlli, che stia nei quartieri e li presidi come presenza amica a cui ci si possa rivolgere e che possa accompagnare le persone nelle loro difficoltà o anche nelle loro semplici richieste di informazioni» prosegue Margherita Silvestrini.

Dal controllo di vicinato alla cura di vicinato. «Pensiamo poi che dal controllo di vicinato si debba passare alla cura di vicinato - non è solo una sofisticheria verbale o lessicale, ma vuol dire molto di più - si tratta di un concetto nuovo - spiega la candidata del centro sinistra gallaratese - non è solo volto a vigilare sulla proprietà del vicino, ma ha il fine di far contribuire ciascuno alla creazione di un buon vicinato, dove le relazioni siano preziose: legami a cui aggrapparsi per sentirsi più sicuri».

Una città sicura è una città attenta ai bisogni di tutti: una città che partecipa. Sul tema della sicurezza l’ascolto e l’attenzione della città deve essere rivolta verso i bisogni di tutti afferma Margherita Silvestrini che aggiunge: «Pensiamo inoltre che una città sicura sia una città attenta ai bisogni di tutti, che valorizzi le diversità e che quindi crei un benessere diffuso ed un forte senso di appartenenza. Una città sicura è una città che partecipa: bisogna educare fin da piccoli i nostri cittadini a partecipare alla vita della propria città e proprio per questo motivo abbiamo pensato al Consiglio Comunale dei ragazzi».

«Per gli adulti invece, riteniamo siano fondamentali le consulte tematiche: quella dei giovani, quella della disabilità e quelle rionali che già esistono, ma vogliamo che ritornino ad essere diverse. Pensiamo che il meccanismo che deve eleggere i componenti di questi organi partecipativi non sia quello dettato dalle forze politiche, ma quello dell’elezione diretta: chi abita un quartiere deve eleggere i propri rappresentanti» conclude Silvestrini. 

Redazione

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