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Salute | 12 agosto 2021, 11:11

Perché la provincia di Varese ha tanti contagi? Ats Insubria: «Pochi casi nella prima ondata, densità di popolazione e rapporti con Milano le possibili cause»

Sono queste le ipotesi avanzate dai vertici sanitari durante il monitoraggio sull'andamento dell'epidemia: «Molti gli asintomatici: nessun ricoverato in terapia intensiva». Intanto la crescita sembra un po' rallentare: nell'ultima settimana registrati 705 nuovi positivi, in quella precedente erano 751

Perché la provincia di Varese ha tanti contagi? Ats Insubria: «Pochi casi nella prima ondata, densità di popolazione e rapporti con Milano le possibili cause»

Un'elevata concentrazione di popolazione e un forte rapporto, pendolari e trasporti in primis, con la provincia di Milano. Oltre alle conseguenze di una prima ondata da noi "blanda" che ha lasciato meno persone protette dagli anticorpi della malattia. Potrebbero essere queste le cause della crescita di casi di Coronavirus registrati nelle ultime due settimane in provincia di Varese, per giorni con un incremento di nuovi positivi nettamente più alto delle altre province lombarde ad esclusione di quella di Milano. E non è un fenomeno recente: la nostra provincia da ottobre ha sempre avuto aumenti importanti di nuovi positivi, maggiori di tanti altri territori. Un andamento che ha sollevato tante domande tra i cittadini e che anche VareseNoi ha più volte sottolineato.

L'ipotesi è stata fatta questa mattina dai vertici di Ats Insubria, durante il monitoraggio sull'andamento dell'epidemia da Coronavirus sul proprio territorio di competenza, che comprende le province di Varese e quella di Como. «I dati registrati - ha ipotizzato il dottor Giuseppe Catanoso, direttore sanitario di Ats Insubria - potrebbero dipendere dall'elevata concentrazione della popolazione della provincia di Varese, in particolare nella parte meridionale, una concentrazione che può portare a un maggiore contatto tra le persone e quindi a una diffusione più rapida del virus».

«Un altro fattore - ha aggiunto - può essere considerata il forte movimento di persone da e verso la provincia di Milano, soprattutto per ragioni di lavoro, con una forte compenetrazione tra le due province. Non a caso i territori che hanno visto incrementi maggiori sono proprio quelli di Milano e Varese».

Ci sono poi ragioni di ordine epidemiologico: «Le province di Varese e Como - hanno spiegato sempre i vertici di Ats - da ottobre sono risultate più suscettibili al virus in quanto molto meno colpite durante la prima ondata: la popolazione era quindi meno protetta dal punto di vista degli anticorpi». Un dato però è incoraggiante: «I tanti contagi non hanno avuto per ora ripercussioni sugli ospedali - concludono le autorità sanitarie - Le strutture sanitarie non sono in sofferenza e al momento in provincia di Varese non risultano pazienti in terapia intensiva. La grande maggioranza dei positivi sono asintomatici o con sintomi lievi».

Altro dato incoraggiante è che negli ultimi giorni la crescita di nuovi positivi sembra aver rallentato. In provincia di Varese l'incremento da un paio di giorni è in media con quello degli altri territori della nostra regione. Non solo: nell'ultima settimana - quella compresa tra il 5 e l'11 agosto - nel Varesotto sono stati individuati 705 nuovi positivi con un'incidenza di 78,99 casi ogni centomila abitanti. Nei sette giorni precedenti, quelli dal 29 luglio al 4 agosto, i positivi erano stati 751 e l'incidenza era di 84,14. La speranza, in attesa dei dati di oggi pomeriggio, è che il trend possa continuare ad abbassarsi.

Bruno Melazzini

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