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In Breve

| 17 agosto 2021, 06:00

Il cuore dell'Unitalsi ha soccorso Busto più che mai nella pandemia

A #Backstage l'intenso racconto di Nicola Ruggiero e Sara Ugazio. L'emergenza sanitaria ha fermato i pellegrinaggi, ora finalmente ripresi, ma non l'opera del sodalizio. Il sogno e l'azione di Vittore De Carli per la casa "Fabrizio Frizzi"

Sara Ugazio e Nicola Ruggiero nella sede Unitalsi di Busto

Sara Ugazio e Nicola Ruggiero nella sede Unitalsi di Busto

La pandemia ha fermato a lungo i pellegrinaggi, ma non l'opera dell'Unitalsi, incessante e silenziosa, sempre in prima fila accanto alle persone che soffrono a Busto. «Siamo un'associazione ecclesiale - sottolinea il presidente della sottosezione di Busto, Nicola Ruggiero, accanto alla vicepresidente Sara Ugazio nella nostra puntata di #Backstage - che si occupa dei pellegrinaggi nei santuari mariani a partire da Lourdes, incaricata dalla Conferenza episcopale italiana». 

Ora ci si rimette in viaggio: «Torniamo a Lourdes a settembre - sottolinea Ruggiero - per ringraziare i 100 anni dell'Unitalsi Lombarda, guidata da Vittore De Carli. Poi ne faremo altri». 

Ma l'attenzione è anche a tutte le persone in difficoltà, psichica e fisica. «Abbiamo sviluppato un servizio in collaborazione con il Comune per il trasporto negli ospedali - raccontano dalla sede di via Pozzi - Poi non sono mancati pellegrinaggi virtuali, nelle bellezze d'arte della nostra zona che sono le nostre chiese, come l'Abbazia di San Donato a Sesto Calende». 

Ci si è posti però una missione fondamentale: soccorrere le persone in situazione di povertà, accentuata dalla pandemia. Tra gli eventi, il pranzo di Natale che ha lasciato un bellissimo segno nei volontari.

Importante il contributo silenzioso di Busto Arsizio alla realizzazione della casa di accoglienza per le famiglie dei bambini ricoverati a Milano, in memoria di Fabrizio Frizzi. Casa fortemente voluta dal presidente De Carli, che ha lanciato le iniziative di sostegno con un libro. «Un sogno che nasce proprio dalla malattia e dalla sua sofferenza - spiega Sara Ugazio - La mente, il cuore e l'anima, ci ha dato Vittore affinché il sogno diventasse realtà».

Una famiglia di volontari, che si mobilita per altre famiglie, in apprensione per il dolore innocente. Da Busto arriva una parte di competenze che permetteranno di realizzare la casa di accoglienza. Un contributo di opere e generosità, che consentirà di alleviare la sofferenza e la solitudine che rischiavano di vivere tanti bambini.

«Non dobbiamo mai avvilirci nel dolore - sottolinea Ruggiero - La tristezza deve sempre lasciare spazio alla speranza. Abbiamo sempre le porte aperte e vorremmo tanto che venissero da noi i giovani».

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Ma. Lu.

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