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Politica | 18 settembre 2021, 20:42

Il grido d'allarme del Pd: «Fondi europei, Busto rischia di non prendere un euro»

Il capo delegazione al Parlamento europeo Brando Benifei e il candidato sindaco Maurizio Maggioni: «Bisogna svoltare, basta con progetti improvvisati. Occorre cambiare e dare opportunità ai giovani. La destra è divisa nel merito. E anche quando manda avanti Giorgetti...»

Da sinistra Pedotti, Benifei e Maggioni

Da sinistra Pedotti, Benifei e Maggioni

Busto Arsizio con la giunta di centrodestra rischia di non prendere un euro. Il messaggio è consegnato nel dibattito organizzato dal Pd con il capo delegazione al Parlamento Europeo e il candidato sindaco del centrosinistra Maurizio Maggioni: «Si corre il rischio di perdere opportunità. Lo spirito di Draghi siamo noi».

A presentare l'incontro al bar Calma e Gesso il segretario del Pd Paolo Pedotti: obiettivo fare luce su Europa e giovani, le occasioni che si aprono con le risorse europee. Benifei ha subito eseguito l'affondo: «La destra anche quando si presenta unita, è divisa nel merito. Allucinanti le vicende su Green Pass e vaccini. Poi magari mandano avanti una faccia come il ministro Giorgetti, che sembra un po' pratica...».

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Ha poi insistito Benifei: «Mi sembra che qui si sia fatto un po' di ordinaria amministrazione... Ma Busto è una grande città, bisogna dare un futuro politico che ricada sui giovani. Il Pd è lo spirito di Draghi, vuole essere il partito della Next Generation Ue, non certo la Lega e Fratelli d'Italia....».

Implacabile anche il candidato sindaco Maurizio Maggioni: «Guardiamo a questi 26 anni di governo del centrodestra. Si è sempre presentato con una visione chiusa, che non consentiva alla città di aprirsi ad altre dinamiche economiche e culturale. Oggi abbiamo società sportive di alto livello senza strutture adeguate, così come ci sono problemi nelle scuole. È una questione culturale, neanche ci pensano...I giovani sono quelli che soffrono di più».

Ma i bandi portati a casa? Maggioni ha parlato di progetti improvvisati, sottolineando: «Ecco, parlano di quei fondi come se fossero loro, ma sono bandi regionali, tra l'altro con criteri piuttosto elastici per l'ammissibilità... La mia candidatura nasce proprio dalla volontà di fare in modo che sia il Pd sia altri gruppi politici con noi possano rappresentare questa volontà di cambiamento. Non i partiti del centrodestra che rappresentano l'opposizione quotidiana, che cavalca tutto».

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Marilena Lualdi

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