C’è uno studio. Un report. Lo hanno realizzato Associazione”Enrico dell’Acqua” e Università Unitelma – Sapienza di Roma. Con un partner di rilievo: il collegio “Rotondi” di Gorla Minore. Patrocini: Consiglio regionale della Lombardia e Comune di Busto Arsizio. Obiettivo, la formazione. Con al centro le persone. Gli studenti.
Si guarda alla continuità. A un polo didattico inedito, nel quale operare un ribaltamento culturale. In linea di principio: i formatori, per diventare tali, devono formarsi. E “Formare i formatori” è stata la formula ripetuta più volte presentando la partnership. “Quale visione per la scuola del futuro?” è il titolo del documento, che mette sotto osservazione il metodo di apprendimento tradizionale.
Il presidente dell'Associazione Enrico Dell'Acqua, Sergio Colombo, ha introdotto l'incontro, sottolineando gli sforzi per «...confermare e rilanciare un poolo didattico di eccellenza», riferendosi al collegio Rotondi.
Gli orientamenti. «Occorre – ha sottolineato in conferenza stampa Antonello Folco Biagini, rettore dell’Università Unitelma Sapienza –un’organizzazione del sistema che sappia adattarsi a variazioni quasi imponderabili. Ce lo ha insegnato la pandemia. La riflessione sulla didattica a distanza va fatta. L’università si adatta meglio a variabili simili rispetto ad altri livelli di istruzione. Non solo occorre ragionare sull’università telematica, che è una nostra caratteristica, ma bisogna ragionare su come i giovani arrivano all’università. È un lavoro da fare insieme».
Così il direttore generale di Unitelma, Donato Squara: «La nostra logica pone lo studente al centro. Vogliamo creare poli sul territorio, già ne abbiamo quasi uno per regione, e contemporaneamente lavorare sulla didattica a distanza. Che non è la panacea, le relazioni contano. Non a caso coltiviamo, anche per i nostri studenti, progetti con l’estero».
E il legame con il collegio “Rotondi” potrebbe creare percorsi fruttuosi. «Troppo spesso – ha proseguito Squara – il nostro sistema produce laureati non in linea con le richieste delle aziende». Di qui le sfide: formazione continua («con il Rotondi ci stiamo ragionando…»), percorsi anche alternativi all’università, contatto tra soggetti e richieste nel mercato del lavoro. Partendo da domande precise: Dove andare (per gli studenti)? Come formare (per le università)? Che cosa chiedere (per le imprese)?
Don Andrea Cattaneo, rettore del collegio Rotondi: «Il prezzo sociale di quello che facciamo oggi nell’istruzione lo pagheremo nei prossimi decenni. Siamo fermi a un sistema scolastico di 40 anni fa, basato sulle lezioni frontali. Sulle conoscenze e non sulle competenze. Dall’università a ritroso, occorre formare i formatori, per cambiare l’approccio. La pandemia ha messo a nudo la fragilità di questo assetto. Si sono buttati soldi in banchi e rotelle. Ma il metodo didattico? Ci si è pensato?». Manuela Maffioli, già assessore e vicesindaco, rappresentante del comune nell’inevitabile momento di transizione dopo le elezioni del 3 e 4 ottobre: «Esprimo ringraziamenti reali per questo connubio creato sul territorio. L’associazione Dell’Acqua, a Busto, insiste sul territorio e guarda oltre. È una cabina di regia efficace. E coltiva la formazione non solo per costruire, in generale, un’umanità migliore ma anche per istruire una classe dirigente consapevole e capace». Chiusura affidata a a Sergio Colombo: «Il rapporto con Unitelma non è un’iniziativa estemporanea. È l’inizio di un percorso».