Meteo e ambiente - 29 ottobre 2021, 16:16

Differenziata a Cassano Magnago: obiettivo 90 per cento

Primi risultati dall’introduzione del “bidone rosa” oltre le previsioni. Il sindaco: «Ci aspettavamo un miglioramento, è emerso qualcosa di incredibile». L’amministratore unico di Sieco: «Non vorrei passasse il messaggio che siamo bravissimi noi: si sono dimostrati bravissimi i cittadini».

Da sinistra, Luciano Biscotto, Nicola Poliseno e Fabio Giordani

Da sinistra, Luciano Biscotto, Nicola Poliseno e Fabio Giordani

Numeri talmente positivi da consigliare una lettura prudente. Raccomandata più volte da Fabio Giordani, amministratore unico di Sieco, nel presentare i risultati dei primi mesi con il bidone rosa per la raccolta dell’indifferenziato, dotato di tecnologia Rfid e approdato a Cassano a inizio luglio. Alla conferenza stampa con cui oggi sono stati illustrati i risultati ottenuti finora, però, la soddisfazione è stata palpabile. Innanzitutto da parte del sindaco, Nicola Poliseno. «Abbiamo superato un limite – ha premesso – perché prima veniva consegnato un kit di sacchetti con costi uniformi mentre ora le 10mila utenze e le 1.500 partite Iva della città pagano per quanto effettivamente espongono». Un passo avanti che ha portato a ben altro: «Cassano è particolarmente virtuosa, l’indifferenziato si attesta intorno al 15 per cento. Ma è lì che sta la vera sfida educativa. E un primo dato dice di un’importante riduzione proprio dell’indifferenziato. La cittadinanza ha compreso l’importanza della partita per la riduzione del rifiuto. All’inizio ci sono stati brontolii ma ora il cambiamento è accettato. Anche se possiamo valutare solo alcuni mesi, l’impressione è che ci sia margine di miglioramento: arrivare al 90 per cento di differenziata non è fantasia».

«I miglioramenti – ha precisato Giordani – sono molto importanti, proprio per questo siamo cauti. Per ora possiamo dire, però, che la risposta dei cittadini è stata straordinaria. A noi resta il compito di fare ancora capire come spendere meno ma anche di rendere chiare le ricadute positive sull’ambiente di questa azione».

Le polemiche, tanto per cambiare veicolate soprattutto dai social, sembrano alle spalle. Gli abbandoni abusivi di rifiuti, paventati con l’introduzione del nuovo contenitore, non sembrano registrare aumenti. Così, sempre per Sieco, il geometra Luciano Biscotto ha potuto concentrarsi sui numeri: «Prima dell’introduzione del bidone Rfid, fra gennaio e giugno 2021 abbiamo registrato una produzione di rifiuto secco in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: più 0,71 per cento. Dopo l’arrivo del nuovo bidoncino, nel periodo luglio-ottobre, ci siamo attestati su un meno 24,56 per cento rispetto allo stesso periodo del 2020». Ampliando gli archi temporali di riferimento (gennaio – ottobre 2020 e gennaio ottobre 2021) Sieco contabilizza una quantità di rifiuto indifferenziato marcatamente inferiore: meno 8,9 per cento. Nei mesi tra luglio e ottobre 2021, proseguono le statistiche della società, Cassano ha prodotto quasi cento tonnellate in meno di secco rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

E la differenziata? Fra gennaio e settembre 2020 ha toccato quota 85,16 per cento, nei primi nove mesi del 2021 è arrivata all’86,84 con un picco, a luglio, a 91,31 per cento. Sembra sdoganato il principio stando al quale occorre combinare una differenziata scrupolosa e una minore produzione generale di rifiuti. Guarda avanti, di nuovo con prudenza, Giordani: «Possiamo arrivare a dei livelli che in Lombardia non ci sono».

Capitolo organizzazione e costi. Tutti i veicoli che raccolgono i rifiuti sono oggi dotati dell’attrezzatura per il rilevamento dei bidoni. Sia i mezzi che gli addetti sono passati da tre a quattro (aggiungendosi la lettura del chip le azioni necessarie a caricare sono più elaborate che in passato). Niente aggravi per i cittadini, però, grazie a compensazioni varie. Per esempio, i bidoni durano almeno cinque anni e consentono di non acquistare i sacchetti. Inoltre la diminuzione dei chili destinati allo smaltimento ha fatto calare i relativi costi, per quasi 11mila euro, tra luglio e ottobre.

In attesa di conferme, dunque, ci si godono i primi risultati. Con una sottolineatura di Giordani: «L’esperienza che stiamo facendo a Cassano è a disposizione degli altri soci Sieco».

Stefano Tosi

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