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Busto Arsizio | 07 novembre 2021, 19:41

Comitato per il Diritto alla Salute del Varesotto: «Antonelli smentisce se stesso»

Alla vigilia del voto in consiglio provinciale sulla deroga al dibattito pubblico per la realizzazione dell'ospedale unico di Busto Gallarate, il Comitato interviene: «La Provincia non ha titolo per esprimersi. Si coivolga la cittadinanza dell'intera Asst Valle Olona»

Comitato per il Diritto alla Salute del Varesotto: «Antonelli smentisce se stesso»

«Apprendiamo che il consiglio provinciale di Varese si appresta a votare, lunedì 8 novembre, il parere sulla deroga al dibattito pubblico in relazione alla realizzazione del nuovo ospedale di Busto Arsizio e Gallarate. Riteniamo che la provincia di Varese non abbia titolo per esprimersi in merito, in quanto non risulta tra gli enti interessati alla promozione dell'Accordo di Programma». È secca e non lascia spazio a fraintendimenti, la nota del Comitato per il Diritto alla Salute del Varesotto in merito alla votazione prevista domani, a Villa Recalcati, sulla deroga al dibattito pubblico in merito alla realizzazione dell'ospedale unico di Busto Gallarate.

Parere fittizio.

«Infatti la provincia di Varese era stata coinvolta nella richiesta di espressione del parere non già nel mese di giugno, quando Fontana e Moratti avevano inviato tale richiesta, su pressione dell’amministrazione comunale di Busto Arsizio, ai soli comuni di Busto Arsizio e Gallarate, ma solo nel mese di luglio, con una nuova lettera di sollecito inviata ai tre enti dal Dg Wefare Pavesi, dopo che il consiglio comunale di Busto Arsizio, il 29 giugno, aveva già approvato la deroga al dibattito pubblico e il sindaco di Gallarate aveva fatto capire chiaramente di non avere alcuna fretta di rispondere a tale richiesta.

Il successivo coinvolgimento della provincia tra gli enti locali chiamati ad esprimere il proprio parere in merito alla deroga al dibattito pubblico era quindi chiaramente finalizzato a raggiungere, in modo fittizio e ingannevole, il parere favorevole della maggioranza degli enti locali interessati, condizione necessaria per la deroga, seppure in assenza del parere espresso dal comune di Gallarate».

Antonelli smentisce se stesso.

Il Comitato per il Diritto alla Salute del Varesotto prosegue nella cronologia degli eventi. Nel mese di luglio, l’operazione non è andata in porto: infatti il 29 luglio il consiglio provinciale decideva, su proposta del presidente Antonelli “di rinviare la deliberazione in oggetto ad una prossima seduta consiliare in quanto l’argomento dovrà essere ancora sottoposto al Consiglio comunale di Gallarate”. Evidentemente non si voleva o non si poteva interferire con la campagna elettorale nel comune di Gallarate, dove giustamente gran parte della popolazione non condivide la prospettiva della chiusura dell’ospedale cittadino. Ora, riproponendo in sede provinciale la delibera sulla deroga al dibattito pubblico prima che il comune di Gallarate si sia pronunciato in merito, il presidente Antonelli, smentendo se stesso, tenta nuovamente di ottenere il parere favorevole alla deroga della maggioranza degli enti locali: quelli da lui presieduti, che abbiano titolo (il comune di Busto Arsizio) o non lo abbiano (la provincia di Varese) a decidere in merito».

Coinvolgere la cittadinanza.

Il gruppo, nettamente contrario alla realizzazione dell'ospedale unico, invita i consiglieri provinciali di maggioranza e di minoranza ad opporsi con forza «al tentativo di estromettere la cittadinanza dal processo decisionale in merito al futuro del servizio sanitario territoriale. Riteniamo che lo studio di fattibilità del nuovo ospedale, che deve prendere in considerazione tutte le possibili alternative, compresa la risistemazione/ampliamento degli ospedali esistenti e le possibili localizzazioni di un eventuale nuovo ospedale, debba essere sottoposto al dibattito pubblico, percorso partecipativo garantito dalla figura del “coordinatore”, soggetto super partes esperto di gestione di processi partecipativi, di conflitti, di programmazione e di pianificazione.

Proponiamo che nel dibattito pubblico sia coinvolta la cittadinanza non solo dei comuni di Busto Arsizio e di Gallarate, ma dell'intera Asst Valle Olona, in quanto l'eventuale unificazione dei due ospedali avrebbe ricadute su tutto il comprensorio».

Redazione

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