Busto Arsizio - 09 novembre 2021, 22:53

Incompatibilità, schermaglie con Farioli, prima donna presidente. È iniziato l’Antonelli-bis

Con il Consiglio comunale di martedì sera, è iniziata ufficialmente a Busto la seconda amministrazione guidata da Emanuele Antonelli. L’assise si è aperta ricordando Cristian Tallarida. Poi la decisione: Testa e Sabba dovranno rimuovere le possibili cause di incompatibilità. E l’elezione di Laura Rogora: «Un orgoglio»

Incompatibilità, schermaglie con Farioli, prima donna presidente. È iniziato l’Antonelli-bis

Con il Consiglio comunale di martedì sera è iniziata ufficialmente la seconda amministrazione guidata da Emanuele Antonelli.
L’assise civica ha deciso con un voto a larga maggioranza che Patrizia Testa e Matteo Sabba dovranno rimuovere le possibili cause di incompatibilità per continuare a sedere in sala consiliare.
Poi è arrivata una votazione a suo modo storica: Laura Rogora è diventata la prima donna presidente del Consiglio di Busto Arsizio.

Il giovane Gorletta "consigliere anziano"

L’Antonelli-bis è partito con circa mezz’ora di ritardo, per consentire a Orazio Tallarida di partecipare alla messa per il figlio Cristian, scomparso di recente in un drammatico incidente, a cui l’assemblea ha tributato un minuto di silenzio.

La seduta si è aperta con il discorso del presidente provvisorio del Consiglio comunale Alex Gorletta. Dopo la rinuncia per «motivi di opportunità» di Patrizia Testa – colei che grazie alla più alta cifra individuale, costituita dalla cifra di lista aumentata dei voti di preferenza, avrebbe avuto il diritto di presiedere temporaneamente la seduta – il ruolo di “consigliere anziano” è passato al 32enne Gorletta.
Il quale, nel suo intervento iniziale, ha auspicato un’apertura dell’assise alla città nel suo insieme, volta a «ricucire la distanza che si percepisce con i cittadini».

Le incompatibilità

Successivamente, è iniziato l’esame della condizione dei consiglieri, e quindi di potenziali profili di incompatibilità riferiti in particolare a Patrizia Testa, Matteo Sabba e Giuseppina Lanza.
Per i primi due, entrambi eletti con la lista civica per Antonelli, il segretario comunale Domenico D’Apolito ha ravvisato la potenziale sussistenza di profili di incompatibilità.

Testa è presidente della Pro Patria, società legata al Comune da una convenzione e che riceve contributi ordinari per le società sportive. Sabba, invece, è presidente del Distretto urbano del commercio, ente partecipato dal Comune, e presidente del consiglio direttivo di un’associazione che ha in affidamento la gestione di un bene pubblico, il parco Comerio, con il suo chiosco.

Prima del voto dei consiglieri, che hanno ritenuto sussistente la causa di incompatibilità, la presidente biancoblù è intervenuta visibilmente emozionata: «Prendo atto - ha detto – e procederò in modo di rimuovere la causa di questa incompatibilità. Mi sento ostaggio di questa convenzione che ho firmato, perché chi prima di me ha svolto questo ruolo usufruiva in modo gratuito dello stadio. Sarà una scelta molto dolorosa per me, ma le regole sono regole».

Testa e Sabba dovranno rimuovere la causa dell’incompatibilità entro dieci giorni dalla notifica della delibera.

Antonelli: «Prendiamoci la rivincita sul Covid»

Il sindaco Antonelli, con la fascia tricolore, ha quindi giurato di «osservare lealmente la Costituzione Italiana».

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Nel suo discorso, il primo cittadino ha espresso l’auspicio di «continuare il percorso iniziato nel 2016, portando a termine gli ambiziosi progetti. Vogliamo costruire una Busto attrattiva, attenta ai bisogni, sostenibile, coerente con gli obiettivi del Pnrr».

«Dovremo dare pronte risposte», anche ai quartieri. «Dobbiamo prenderci la rivincita sul Covid, giochiamo e vinciamo. Busto sia protagonista e così questo Consiglio».

Laura Rogora prima presidente del Consiglio donna

È bastata la prima votazione per eleggere la nuova presidente del Consiglio comunale. Con i 16 voti della maggioranza, Laura Rogora – Forza Italia – è diventata la prima donna a ricoprire questo ruolo nella storia di Busto Arsizio.

Maurizio Maggioni, capogruppo del Pd, aveva proposto la candidatura della collega di partito Valentina Verga, richiamando l’appello di Gorletta a preferire una stretta di mano a un braccio di ferro tra maggioranza e opposizione.
La seduta è stata sospesa per qualche minuto, su richiesta di Santo Cascio (Progetto in Comune), che auspicava si potesse arrivare a una candidatura condivisa.

Prima, non sono mancate scintille tra il sindaco e Gigi Farioli. Il capogruppo di Popolo, Riforme e Libertà ha citato simbolicamente la caduta del muro di Berlino, di cui ricorreva il 32esimo anniversario. Antonelli ha ricordato che nel suo primo mandato, «anche se involontariamente», la presidenza era andata all’opposizione, cosa non accaduta nei dieci anni di Farioli.
Quest’ultimo ha ribattuto che «Rogora è persona che stimo e che avrebbe meritato il voto di tutti se non fosse stata presentata unitamente agli accordi legati alla giunta», ricordando anche che nel suo primo mandato «la presidenza della commissione bilancio andò all’opposizione».
«Ma la presidenza del Consiglio è ben altra cosa», ha replicato Antonelli.

Con 16 voti a 9, Rogora ha quindi ottenuto la nomina al primo scrutinio. Una scelta «nuova, di cambiamento, coraggiosa, vincente», l’aveva definita Tallarida presentandone la candidatura.
A conferma del cambiamento, anche il primo e il secondo vicepresidente sono donne, rispettivamente Claudia Cozzi di Fratelli d’Italia e Verga.

«Non dovremo limitarci al compitino, ma essere il motore della ripresa – le prime parole da presidente dell’assise di Laura Rogora –. Scendiamo dagli scranni e andiamo fra la gente».
Quindi l’invito a portare nella sala consiliare intitolata ad Angioletto Castiglioni la medaglia di bronzo al valor militare per la Resistenza. «La sfida oggi non è la guerra, ma la battaglia a un nemico invisibile che ha fatto oltre 130mila morti in Italia. Busto riparta e questa medaglia dovrà essere uno stimolo per il bene comune».
Essere la prima donna a ricoprire questo incarico «è un orgoglio. Mi auguro lo sia per tutte». Un ultimo pensiero ai giovani: «Diamo loro ambizioni e obiettivi. Crediamo in loro».

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Riccardo Canetta

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