- 24 novembre 2021, 09:38

Campioni di tecnologia e di impegno sociale: così i ragazzi del Facchinetti aiutano gli sportivi non vedenti

La scuola di Castellanza ha ricevuto una menzione speciale al “Premio Nazionale sull’innovazione Digitale 2021” grazie al progetto “Game for blind - Triathlon a distanza per ipovedenti". Gli studenti hanno lavorato su un sistema in grado di ricostruire lo spazio in un ambiente grazie all’utilizzo di una telecamera 3D

Campioni di tecnologia e di impegno sociale: così i ragazzi del Facchinetti aiutano gli sportivi non vedenti

È da poco ricominciato l’anno scolastico e i ragazzi del “Facchinetti” hanno già iniziato a far parlare di sé per gli importanti riconoscimenti ricevuti per il lavoro svolto in classe; martedì 23 novembre la scuola ha ricevuto una menzione speciale durante la cerimonia del “Premio Nazionale sull’innovazione Digitale 2021” grazie al progetto “Game for blind / Triathlon a distanza per ipovedenti (Olimpiadi Online)”.

«In realtà di tratta di un progetto iniziato lo scorso anno nel laboratorio di robotica dagli alunni della classe 5A informatici – spiega il professor Loris Pagani – che è stato sviluppato e portato alla maturità da Andrea Galliano, Andrea Vita e Lucia Speranza».

L’iniziativa, come spesso avviene al “Facchinetti” di Castellanza, ha un importante risvolto sociale; i ragazzi, infatti, hanno lavorato su un sistema che permetta alle persone non vedenti di fare attività sportiva in autonomia.

«Grazie anche al supporto dell’azienda DSC (Digital System Computers) di Legnano – prosegue il professor Pagani – abbiamo lavorato su un sistema in grado di ricostruire lo spazio in un ambiente grazie all’utilizzo di una telecamera 3D, in maniera tale da riuscire ad individuare la posizione dei diversi ostacoli e poi restituirla attraverso impulsi sonori a 360° a chi soffre di deficit visivi».Sono ben tre gli sport interessati da questo esperimento nato tra le mura del laboratorio di robotica del “Facchinetti”: corsa lineare, corsa ad ostacoli e calcio, in particolare si è studiato un modo per permettere all’atleta di tirare un rigore.Un progetto importante, la cui importanza è stata anche riconosciuta dall’associazione Non Vedenti, che ha voluto dare alla scuola il patrocinio per sostenerne ed incoraggiarne la prosecuzione.

«Gran parte del lavoro è stato fatto – conclude il professor Pagani – e per alcune discipline abbiamo già fatto alcuni test pratici.Per altre, invece, occorre ancora un po’ di lavoro e di sperimentazione sul campo, e per questo i ragazzi della 4B informatica di quest’anno hanno deciso di raccogliere il testimone dai loro predecessori e di impegnarsi per concretizzare gli sforzi dei loro compagni». 

Loretta Girola

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