Ieri... oggi, è già domani | 25 dicembre 2021, 06:00

"ul me Natòl" (il mio Natale)

Il Natale è nel cuore. (TU sai quanto) Non ipotizza alchimie peccaminose, ma vuole serenità, mai tribolazioni che (del resto) la vita offre a scadenze più o meno lontane.

"ul me Natòl" (il mio Natale)

Natale coi fiocchi di neve. Il pensiero dentro l'infinito, tra ricordi e prospettive, col Cielo sempre uguale.... stessa poesia, con Tradizioni e speranze a cui ubbidire. Il Natale è nel cuore. (TU sai quanto) Non ipotizza alchimie peccaminose, ma vuole serenità, mai tribolazioni che (del resto) la vita offre a scadenze più o meno lontane.

Il Natale del Giusepèn era genuino e schietto. Oggi è un tantino artefatto, "figlio" di agi e di consumismo....magari di promesse lasciate scivolare dentro l'anima. "ul giambòn al vidèam al di da Natàl" (il prosciutto lo vedevamo il giorno di Natale). Crudo o cotto, "ul giambòn" era per pochi. Ora, nella quotidianità, a volte, il prosciutto finisce in pattumiera. Magari per essere scaduto, su un'etichetta che stabilisce le osservanze. Giusepèn fa notare che c'era "ul giambòn ca'la spuza" e vuole significare che quel prosciutto, magari un po' stantio, non lo si buttava, ma il prezzo era ridotto e ordinare "ul giambòn ca'la spuza" non era un disonore... solo che non lo si presentava tagliato di fino.

"Ghea i zacarèi" (le mandorle) e "i spagnuleti"  che oggi chiamano arachidi, con "i nusi" (le noci) a cesellare un piatto di frutta secca che, per un intero anno costituiva un sogno. Tuttavia nel cesto di centrotavola, trovavi "naranzi e mandariti" (arance e mandarini) che a sbucciarli ti si appiccicava sulle mani, il profumo che gli adulti chiamavano "di zagara" e i bambini pensavano fosse di ....zacarèi.

Il presepe sopra il buffet mostrava le pecorelle a brulicare l'erba di dicembre, mentre i pastori suonavano le cornamuse sotto un cielo stellato tinto di blu, con le stelle tutte uguali che erano a portata di mano. Imperdibile, il ruscelletto con la ruota a pompare l'acqua che correva, tutta zampillante sino alla capanna ovattata di luce. Il bue e l'asinello erano sempre immobili, ma lo si avvertiva il loro ansimare, per scaldare il Bambinello, ignudo nella culla, sotto lo sguardo fiero di Maria e quello austero di Giuseppe.

D'improvviso, un suono.... il talento di un coro....un disco dal vivo.... "tu scendi dalle stelle" che il papà aveva predisposto ....non si sa come.... quel canto che mi era costato la "carriera" di solista. La maestra fermava l'orchestra....sguardo indagatore e fuggevole ....poi ..."Gianluigi, siediti" e io sconsolato, zitto a oltranza ....gli stonati non possono cantare?

Adesso, le luci sono forti e pimpanti. Ho visto quelle nella villa dell'avv. Picco Bellazzi. Una autentica "overdose" di festa, col giardino illuminato a giorno e pastori con pastorelle a fare da comparse, in un Presepe sacrale, ma tinto di modernità....quasi a dire... la Tradizione vuole la sobrietà, ma a onorare il Natale ci vuole inventiva e passione. Io plaudo all'iniziativa di  Walter e famiglia Picco Bellazzi per questo impeto dedicato alla Festa del Santo Natale.

Allora, c'erano canti e suoni ....con l'aggiunta di cori. Tra la zia Teresa e la zia Angioletta ci potevi mettere l'orchestra.....soprano e baritono a portata di mano....non era La Scala, ma le due donne catturavano la platea di astanti increduli da come la voce potesse costruire melodia e vibrazioni oltre il sentimento. Immaginatevi gli applausi a scena aperta, col bis incorporato.

La tombola faceva il suo corso... tra un bicchiere di vino (a che conto siamo?) e risate più o meno pronunciate. A sera, il Natale non esauriva la sua funzione. Santo Stefano aspettava il consumo degli "avanzi" e permetteva di non sbalordire lo spreco. C'era che ...la sera calava presto... che il sonno annebbiava la ragione .... che una voce da lontano sussurrava "ligàl....ligàl" (legalo...legalo) e capivi che il Natale non potevi "legarlo". Però, sino all'Epifania, aspettando i Re Magi, l'atmosfera di Gesù Bambino era presente in ciascuno di noi...adulti e bimbi. Oggi, il cuore di bimbo raccoglie quegli attimi. Dentro cui, ci sei TU!

Da oggi al 6 gennaio....Buon Natale....nel cuore...in ogni cuore e in ogni casa!

 

Gianluigi Marcora

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