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In Breve

| 13 gennaio 2022, 17:18

Il russo parlato dai ragazzini. Con prof giovani quasi come loro

Alle Bellotti di Busto Arsizio studenti di 13 anni apprenderanno la difficile lingua grazie a insegnanti speciali: ragazzi delle quarte e quinte dell'Ite Tosi. Un'alleanza importante da più punti di vista

I giovani insegnanti dell'Ite "Tosi"

I giovani insegnanti dell'Ite "Tosi"

I ragazzi delle Bellotti a Busto Arsizio parlano russo. Non è un sogno quello che gli alunni delle scuole medie di via Busona vivranno, ma una realtà. A febbraio prende il via il corso: destinatarie, due intere classi seconde.

Dunque si tratta di ragazzini di tredici anni che si avvicineranno alla difficile lingua, ma il fatto ancor più significativo è che i loro insegnanti saranno altri giovani: una decina di studenti dell’Ite Tosi, rigorosamente delle classi quarte e quinte, che con la lingua di Dostoevskij hanno già familiarità da qualche anno. Insomma un “peer to peer”, un insegnamento tra pari.

Coordinatrice dell’iniziativa, la loro professoressa Patrizia Caprioli. Lei non solo è il fulcro dell’attività nelle scuole bustesi, ma ha già sperimentato insieme ai suoi studenti tutor, l’insegnamento del russo in due scuole medie di Varese e sa bene che questa lingua, che a molti sembra “impossibile”, sugli alunni delle medie ha una forte presa. «I ragazzi delle medie sono fortemente affascinati da questo laboratorio – spiega la docente – Molto soddisfatti nel gestire celermente i cliché comunicativi che i tutor propongono. Non hanno inibizioni, paure, freni. È inoltre molto interessante il rapporto che si crea tra tutor e studenti: una sorta di empatia che a volte non s’instaura tra docenti e studenti. Ed è proprio quest’empatia che fa superare le perplessità, i timori e le difficoltà. Insomma una sorta di fiducia reciproca».

Il laboratorio, caldeggiato dalla dirigente dell’Ite Tosi Amanda Ferrario, è uno dei primi in tutt’Italia. Un orgoglio per l’istituto tecnico di viale Stelvio che come mission si pone proprio il fatto di offrire un palcoscenico per dare visibilità a lingue non conosciute sul territorio e di istruire studenti che padroneggiano più lingue e che possano diventare cittadini del mondo. Insomma una mission cosmopolita e il laboratorio di russo calza a pennello.

A differenza dei corsi nelle scuole varesine, l’attività alle Bellotti coinvolge tutti gli studenti, non solo gli interessati come avveniva a Varese ed è in presenza, non a distanza. «Per noi una grande sfida – precisa la prof – I tutor dovranno essere in grado di motivare anche quegli alunni magari poco interessati, dovranno sapere gestire le criticità, i momenti difficili». Problematicità che i promotori auspicano che non ci siano: le attività proposte saranno altamente coinvolgenti.

«Si effettueranno lezioni interattive in modo che i ragazzi possano comunicare con un ipotetico compagno russo – prosegue la docente Caprioli – E poi, giochi di ruolo. Insomma lezioni dinamiche, divertenti, dove i ragazzi avranno un approccio al cirillico e si darà enfasi all’aspetto comunicativo». Dunque quattro incontri-pilota, che sottintendono tanti obiettivi. «Il concetto d’inclusione, solidarietà – prosegue – l’organizzazione del lavoro, la gestione di momenti di difficoltà, l’autostima per tutor e anche per alunni. Inoltre non mancheranno paragoni tra cliché comunicativi tra inglese e russo: un’analisi contrastiva tra due idiomi».

Laura Vignati

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