I fatti di ieri mattina hanno riaperto urgentemente il problema della sicurezza all’Anagrafe di Busto Arsizio.
Una donna, già nota alle forze dell’ordine, ha dato in escandescenze e solo con l’intervento della Polizia è stata ripristinata la calma (leggi qui).
Qualche mese fa, a maggio, negli stessi uffici un dipendente era stato aggredito da un giovane utente. In quel caso, l’addetto era stato medicato in ospedale.
Allora l’amministrazione – l’assessore al Personale era Gigi Farioli – si impegnò a valutare nuovi presidi di sicurezza per rispondere alle comprensibili preoccupazioni dei lavoratori dei servizi demografici.
L’ipotesi di un “piantone” fisso venne però ritenuta non praticabile poiché il personale della Polizia locale non era sufficientemente numeroso (leggi qui).
Eppure, per il sindacalista Fausto Sartorato una presenza costante degli agenti è, a questo punto, necessaria: «Si potrebbe prevedere di spostare all’Anagrafe il servizio di prossimità per quattro ore, dalle 8.30 alle 12.30», dice all’indomani della nuova aggressione.
La soluzione proposta dall’esponente di Adl è quindi quella di impiegare i cosiddetti vigili di quartiere a presidio degli uffici.
«Siamo consapevoli che nessuno ha la bacchetta magica per risolvere problemi complessi in un attimo – precisa Sartorato –. Ma una soluzione va trovata. Quando succedono fatti di questo tipo, i politici dicono che “ci stanno lavorando”, ma adesso non bisogna pensare, si deve agire. Quello di ieri può essere stato un caso limite, ma erano già successi fatti gravi. Non aspettiamo che qualcuno si faccia male davvero, si agisca preventivamente».
R.C.