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Territorio | 25 gennaio 2022, 17:01

“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”

Sulle facciate delle Camere del lavoro della provincia le parole dello scrittore Primo Levi, lucido testimone dell'orrore nazifascista. Da Varese a Busto, passando per Gallarate, in occasione del Giorno della Memoria: “Chi dimentica il passato è condannato a riviverlo”

In ordine: gli striscioni fuori dalle Camere del lavoro di Busto, Gallarate, Varese, Saronno e Tradate

In ordine: gli striscioni fuori dalle Camere del lavoro di Busto, Gallarate, Varese, Saronno e Tradate

Il Giorno della Memoria si celebra ogni anno in tutto il mondo il 27 gennaio per commemorare le vittime della Shoah. Anche Cgil Varese partecipa a questo momento di ricordo delle vittime del nazifascismo, e lo fa esponendo sulle facciate delle Camere del lavoro della provincia le parole dello scrittore Primo Levi, lucido testimone di quell’orrore.

«Non vuole essere un’iniziativa rituale o di solo ricordo della tragedia avvenuta nel passato. Al contrario, pensiamo che questa giornata offra l’occasione per considerazioni di assoluta attualità. Il Paese sta vivendo una crisi profonda, legata non solo all’emergenza sanitaria, ma anche ad altri fattori sociali ed economici, come la mancanza, in molti casi, di un’occupazione stabile, che permette di programmare il proprio futuro. Le ricadute più pesanti di questa situazione riguardano le fasce deboli della cittadinanza, e in particolare giovani e giovanissimi, che si trovano a fare i conti con prospettive di vita e di lavoro quanto mai incerte e precarie. Prospettive che possono costituire un terreno fertile per quanti, come chi si richiama, in forme nuove, alle aberranti ideologie nazifasciste, cerca di minare alle fondamenta la convivenza democratica basata sulla nostra Costituzione. Di fronte a questa possibilità è necessario restare vigili e mobilitarsi contro ogni azione violenta e anti-democratica, di cui la Cgil è già stata vittima a Roma e a Milano. Su questo fronte restano preziose le parole dello scrittore Primo Levi e della Senatrice a vita, Liliana Segre, protagonisti di un’ostinata resistenza a chi professa ideologie violente e razziste. Perché, come scriveva Primo Levi, “se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare”».

Redazione

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