IL RICORDO/ Il “corteo” delle Giöbie di Borsano trainate da un cavallo

Quartiere che vai, usanza che trovi. Vale anche in occasione della Giöbia. Se quella dell’ultimo giovedì di gennaio è una festa che unisce tutta Busto Arsizio, ogni zona della città ha però le sue abitudini e preferenze.

A Borsano, ad esempio, i fantocci tradizionalmente non vengono esposti e bruciati in centro. L’usanza, prima che la pandemia irrompesse travolgendo la tradizione, era quella di posizionarli in piazza Toselli, dove grandi e piccini potevano ammirarli nel corso della giornata, per poi bruciarli al Campone.

D’altra parte, «quando dobbiamo recarci in centro, in tanti diciamo di dover andare “a Busto”», sottolinea Mario Colombo del Gruppo ricerche storiche di Borsano, rimarcando la forte identità del quartiere.

«In passato – ricorda – le Giöbie venivano collocate su un carro trainato da un cavallo che faceva una sorta di piccolo corteo tra piazza Toselli, le vie Cardinal Simone, Burattana, Lodi e il Campone. In seguito è subentrato un trattore».

Altri tempi, quelli in cui «andavamo in campagna a prendere i gambi del granturco, i “maagasci”, per realizzare i fantocci. Non potevamo permetterci di bruciare le fascine o altre cose più utili», sottolinea Colombo.

Quest’anno, come nel 2021, la pandemia ha costretto ad annullare il rogo. L’unico falò ad accendersi sarà ancora quello dei pentoloni con polenta e bruscitti preparati dal club Folclore e Sport, con ritiro presso il Campone oppure con consegna a domicilio per chi si è prenotato nei giorni scorsi.