«Per favore pregate per noi». Il messaggio dei ragazzini da Chernobyl che lampeggiavano sul cellulare, condividevano l'oscurità che può essere combattuta da una sola luce: quella, appunto, della preghiera.
È stato davvero difficile - racconta il parroco di San Giuseppe a Busto Arsizio, don Giuseppe Tedesco - cominciare la giornata così. Con la consapevolezza di quanto stava accadendo in Ucraina, l'invasione, le bombe, la paura che cresceva. E con il ricordo di quei momenti trascorsi insieme invece nel segno dell'amicizia e della serenità.
Ecco perché oggi, giovedì 24 febbraio, alle ore 20.30 nella chiesa di viale Stelvio ci saranno l'Adorazione Eucaristica e preghiera per la pace. Come in altre parrocchie, si resterà vicino alla popolazione ucraina nella fede.
A San Giuseppe, ciò che sta succedendo tocca particolarmente da vicino. «Ogni guerra, tutte le guerre sono sempre una tragedia - premette don Giuseppe - In questa guerra però, oltre che per il fatto che sia in Europa, per me e tante famiglie e tanti ragazzi anche del nostro Oratorio che mi hanno scritto questa mattina, è anche un immenso dolore personale perché in quella terra ucraina invasa questa notte c'è un pezzo del mio e nostro cuore».
Quelli che lanciano l'Sos nella loro terra martoriata, «sono i bambini e le bambine di Chernobyl che abbiamo ospitato in estate e ancora durante queste vacanze di Natale con famiglie amiche di Busto, Samarate e Castano e parecchi di questi hanno giocato nel nostro Oratorio».
L'immagine di quella spensieratezza stride con l'angoscia che non si può che provare ora. Ci si affida a quell'arma potente che è la fede, perché le armi crudeli, invece, possano presto tacere.
Il messaggio di don Giuseppe, lanciato sui social, è stato raccolto e condiviso da tanti parrocchiani, che rivedono quei bimbi giocare nell'oratorio o che li hanno ospitati e ora sono in febbrile contatto.