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Legnano | 26 febbraio 2022, 17:46

Legnano, la povertà si può (anche) prevenire. Con l'educatore finanziario

Solidarietà in Circolo è l'iniziativa finanziata da Fondazione Comunitaria Ticino Olona nell’ambito del Fondo Povertà per aiutare le famiglie che cominciano ad avere problemi per la crisi legata al Covid

Legnano, la povertà si può (anche) prevenire. Con l'educatore finanziario

È stato presentato questa mattina alle associazioni del territorio il progetto Solidarietà in Circolo, iniziativa finanziata da Fondazione Comunitaria Ticino Olona nell’ambito del Fondo Povertà. Obiettivo, rispondere alle difficoltà economiche e lavorative di tante famiglie del Legnanese e del Castanese.

«Si tratta – ha spiegato il portavoce del Forum del Terzo settore Alberto Fedeli – di un progetto che si rivolge alle famiglie in difficoltà, proponendo loro un percorso di educazione finanziaria che li aiuti a gestire le proprie risorse, evitando in questo modo di trovarsi in situazioni di povertà. Stiamo parlando di un servizio già attivo, che fornirà consulenze a chi si trova in situazioni di disagio e che al contempo si occuperà di formare adeguatamente i volontari per permettere loro di seguire meglio le famiglie».

A spiegare nel dettaglio ai rappresentanti delle realtà associative presenti il progetto è stato il coordinatore Lorenzo Brazzelli coadiuvato da Laura e Giuseppe, due degli educatori finanziari della cooperativa Intrecci che saranno tra i protagonisti attivi dell’iniziativa. «L’educatore finanziario è una figura formata il cui compito è quello di aiutare le famiglie ad analizzare la propria situazione economica stabilendo quali siano gli obiettivi primari da raggiungere. Dopo aver stabilito quali siano questi obiettivi – prosegue Brazzelli – sarà possibile studiare insieme delle strategie che permettano di gestire le proprie entrate e le proprie uscite in maniera tale da raggiungerli».

Un servizio, dunque, dedicato non tanto a chi si trova in situazioni di povertà estrema, quanto a tutti quei nuclei che, spesso a causa della pandemia e della crisi degli ultimi due anni, iniziano ad avere difficoltà finanziarie, e devono imparare a capire come ottimizzare le proprie risorse per riuscire ad arrivare a fine mese. Perché il progetto funzioni al meglio, però, è necessaria la collaborazione di tutte le realtà del terzo settore che operano sul territorio, le quali, data la loro vicinanza alla gente e ai loro problemi, sono nella posizione migliore per indirizzare le famiglie verso questo prezioso servizio sin dall’insorgere delle prime difficoltà.

«Per ottenere i risultati migliori possibili è importante rivolgersi agli educatori prima che i problemi diventino insormontabili – rimarcano Laura e Giuseppe – in questo modo è possibile cercare di prevenire in maniera efficace la nascita di nuove situazioni di povertà estrema, magari affiancando al nostro lavoro, ove si dimostrerà necessario, quello di altre realtà che possono aiutare le famiglie in altri ambiti».

Alla spiegazione del progetto è seguito un confronto tra i rappresentanti delle diverse associazioni presenti, per capire come sfruttare al meglio questa nuova risorsa, magari anche coinvolgendo i giovani e i neo sposi per un vero e proprio percorso educativo che permetta loro di affrontare il futuro economico con maggior serenità.

«Si tratta di un progetto estremamente interessante – conclude il sindaco Lorenzo Radice, presente all’incontro insieme all’assessore Alberto Garbarino – quello che abbiamo visto oggi è il valore di una rete che si attiva in maniera preventiva.Oggi la parte sociale delle amministrazioni, anche a causa dei pochi fondi con cui lavoriamo, arriva quando le situazioni si sono già “rotte”, qui c’è un grande valore, invece, nel mettersi in relazione per creare una grande rete che serva a intercettare le cose prima che si rompano, soprattutto in una fase fluida e difficile come quella che stiamo attraversando».

Loretta Girola

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