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Busto Arsizio | 12 marzo 2022, 06:00

Discussione lunga e complessa. Ma alla fine il Consiglio di Busto condanna all’unanimità l’aggressione russa

Sono servite una discussione di oltre due ore e una prolungata sospensione della seduta, con una complicata trattativa, ma alla fine l’assise ha approvato all’unanimità una mozione di condanna dell’aggressione russa e sostegno alla popolazione ucraina

Discussione lunga e complessa. Ma alla fine il Consiglio di Busto condanna all’unanimità l’aggressione russa

Sono servite una discussione di oltre due ore e una prolungata sospensione della seduta, con una complessa trattativa, ma alla fine il Consiglio comunale di Busto Arsizio ha approvato all’unanimità una mozione di condanna dell’aggressione russa e sostegno alla popolazione ucraina. Con la disponibilità ad accogliere i profughi nelle strutture comunali, compresa la colonia di Aprica.

Lo strappo e i distinguo che erano già emersi in commissione (leggi qui) alla fine sono stati superati e maggioranza e opposizione hanno trovato la quadra. Ma se la variazione di bilancio con cui si è aperta la seduta – la prima aperta al pubblico dopo oltre due anni (leggi qui) – è passata in una manciata di minuti, il percorso che ha portato a un testo condiviso sulla guerra in Ucraina è stato lungo e tortuoso.

La minoranza, con Paolo Pedotti per il Partito Democratico e Gigi Farioli per Popolo, Riforme e Libertà ha riproposto le mozioni – aggiornata nel secondo caso – presentate l’altra sera in commissione.
La novità è stata il testo proposto dalla maggioranza. «In maniera compatta e univoca – ha spiegato il capogruppo di Fratelli d’Italia Luca Folegani – presentiamo un emendamento con, a scanso di equivoci, una condanna totale della guerra da inserire anche nello statuto comunale e, continuando con la politica del fare, l’invito a proseguire l’impegno che l’amministrazione sta già portando avanti». Nel testo vengono citati anche undici conflitti in atto in questo momento nel mondo.

«È tempo di non essere ambigui – ha osservato la leghista Isabella Tovaglieri –. Occorre una presa di posizione netta. Non avrei avuto problemi a condannare Putin. Ma non la Russia: per questo non posso votare la mozione del Pd. Anche il popolo russo sta pagando un prezzo». Con un’ulteriore precisazione da parte della consigliere ed eurodeputata: «Questo conflitto ha più padri. Non solo Putin, ma anche chi doveva intervenire per evitare un’escalation e non l’ha fatto ha delle responsabilità. Mi riferisco all’Onu, alla Nato, alla stessa Unione Europea».

«Non possiamo fare finta di non capire che in una guerra ci sono oppressori e oppressi che si difendono – ha replicato Maurizio Maggioni – I cannoni, i fucili e i missili dell’esercito ucraino non sono la stessa cosa di quelli dell’esercito russo». Una distinzione che, secondo il capogruppo del Pd, «volutamente non emerge» nel testo della maggioranza. «Anche la nostra Costituzione nasce da una guerra di Liberazione. L’esercito italiano esiste. L’uso della forza armata può essere legittimo».

Per Matteo Sabba (lista Antonelli), che in commissione aveva anticipato che non avrebbe votato i documenti della minoranza così formulati, «non è utile in questa sede lanciarci in analisi geopolitiche. Nel nostro emendamento si chiede di inserire nello statuto comunale la condanna della guerra come risoluzione delle controversie tra Stati. È la cosa più forte che possiamo fare». Anche perché «nessuno di noi è nelle stanze di Putin, Zelensky o Biden. La verità assoluta la conosce solo il Signore».

Tranchant il leghista Massimo Rogora: «Condanno Putin ma anche gli altri, Zelensky, Biden e l’Unione Europea. E sono sbagliate anche queste sanzioni. Il Beppe Grillo dell’Ucraina sta portando un popolo al massacro. Bisogna solo dire basta alla guerra, non altre – testuale – cagate. Stiamo scherzando col fuoco. Temo più questa guerra del Covid. Le mie figlie hanno paura per delle teste di c… che non conoscono la diplomazia».

«Quando si attaccano tutte le guerre, il rischio è che non si sia contro nessuna guerra – ha detto Farioli –. Ho incontrato dei russi che mi hanno chiesto di condannare con forza la politica di Putin, che sta costringendo i loro fratelli a combattere là dove non vorrebbero farlo. Putin ha scelto per un disegno folle di aggredire un paese. Dobbiamo essere all’altezza di Busto, medaglia al valor militare per aver scelto da che parte stare. Oggi occorre stare dalla parte del diritto, della libertà, dell’Europa dei nostri padri».

«Molti aspetti della nostra mozione sono stati condivisi anche dal centrodestra di Varese», ha fatto notare Pedotti, mentre Gianluca Castiglioni (Busto al Centro) ha auspicato di arrivare a una mozione unitaria che rispecchi «il sentimento dei cittadini di Busto, che sono contro questa guerra, questa oppressione di un popolo verso l’altro».

«Sembra che siamo tutti d’accordo sul condannare il crimine ma non il criminale – ha sottolineato Giuseppina Lanza (Popolo, Riforme e Libertà) –. Perché non si può dire che Putin sta commettendo un crimine?».
«Putin ha paura della democrazia – ha aggiunto Santo Cascio (Progetto in Comune) –. Non facciamo male a nessuno se facciamo nomi e cognomi di chi deve difendersi e chi è attaccato».
Dello stesso avviso la dem Cinzia Berutti: «Noi stasera vogliamo condannare questa guerra. L’uso della forza è ammesso nel nostro stato repubblicano, ma non l’uso della violenza. La pace ci deve vedere primi attori nella condanna ferma di questa aggressione che ci ha condotto sull’orlo di una guerra che si amplia sempre di più».

L’assessore Paola Reguzzoni ha invitato a trovare una mediazione («Se il Consiglio comunale non riesce a fare un passo verso l’altro, non possiamo pretendere di dare lezioni»), sottolineando che «in questa guerra non c’è niente di romantico. Se qualche consigliere si fosse degnato di andare a parlare con le donne che sono arrivate a Busto, avrebbero capito che gli uomini sono rimasti in Ucraina perché non viene permesso loro di superare la frontiera».

A un certo punto la minoranza ha annunciato la volontà di presentare un’unica mozione, con un preciso richiamo all’«ingiustificabile atto di aggressione perpetrato dalla Russia di Putin contro la Repubblica Ucraina ed il suo popolo».
Ma dopo una sospensione dei lavori, con una trattativa tra i gruppi consiliari molto prolungata, la mediazione è stata trovata.

Nel testo dell’emendamento totalmente sostitutivo si legge, tra le altre cose, che «il Consiglio comunale condanna l’aggressione della Repubblica Ucraina da parte della Russia, avvenuta in spregio ad ogni regola del diritto internazionale» e «impegna l’amministrazione a far sentire alla popolazione ucraina la reazione e la solidarietà dei cittadini italiani».
Non è stato facile, ma alla fine il voto favorevole è stato unanime.

Riccardo Canetta

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