«Nelle separazioni sarebbe più che mai opportuna la previsione automatica e sistematica di consulenti familiari e professionisti specializzati che affiancassero il delicato lavoro degli avvocati. È indispensabile stabilire l’ausilio di figure tecniche in grado di prevedere quando certe situazioni possono degenerare nell’irreparabile», lo dichiara l’avvocato Elisabetta Aldrovandi, presidente dell’Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime, commentando la tragedia accaduta a Mesenzana, che ha visto un padre uccidere i due figli a coltellate per poi suicidarsi.
«Il 30% degli uomini che uccide la propria partner attuale o passata si uccide o tenta di farlo subito dopo. La percentuale aumenta moltissimo quando le vittime sono i figli. Ancora una volta – continua l’avvocato Aldrovandi – si è di fronte a una separazione non accettata dal marito, ancora una volta parenti e conoscenti restano sbigottiti di fronte al gesto di una persona mite e solare, che arriva a uccidere a coltellate i propri bambini e poi a suicidarsi. Le separazioni di coppia non sono mai facili. A volte si scatena la sensazione che tutto sia perso, la convinzione che la famiglia possa esistere soltanto unita, e si arriva a commettere il più orribile dei crimini, ossia l'uccisione di coloro che si ha contribuito a mettere al mondo. Per questo, più che mai opportuna sarebbe la previsione automatica e sistematica, nelle separazioni, di consulenti familiari che affiancassero il delicato lavoro degli avvocati, i quali troppo spesso, nella gestione di simili situazioni, diventano il ricettacolo delle frustrazioni di coppie scoppiate, in cui, a volte, una delle parti non accetta assolutamente la decisione dell'altra, e pur di “fargliela pagare”, è disposta a tutto. Per questo, è indispensabile stabilire l’ausilio di figure tecniche in grado di prevedere quando certe situazioni possono degenerare nell’irreparabile», conclude Elisabetta Aldrovandi.