Ieri... oggi, è già domani - 12 aprile 2022, 06:00

"l'Elisione"... fenomeni fonologici

Il sintagma "l'uomo" corrisponde a "lo uomo" e segnala un accorciamento apostrofato, detto appunto elisione.

"l'Elisione"... fenomeni fonologici

Il lavoro meticoloso del Prof. Giorgio Cortolillo nel suo "fenomeni fonologici" ci porta oggi alla "elisione" che, per chi legge "l'uomo" in quanto essere razionale, deve pensare prima di agire. Il sintagma "l'uomo" corrisponde a "lo uomo" e segnala un accorciamento apostrofato, detto appunto elisione.

Ricordiamoci che la vocale finale è atona, se sprovvista di accento; mentre è tonica se provvista di accento: "acuto" (punta in basso verso sinistra) - fè" o "grave" (punta in basso verso destra), mercè.

L'elisione (dal latino elisio-onis) è la caduta fonetica e grafica della vocale finale atona di una parola (come la O dell'articolo  LO quando "condicio sine qua non" la parola seguente inizia anch'essa per vocale, come la vocale U del sostantivo Uomo. L'elisione esige nella scrittura il segno paragrafematico (') detto apostrofo, in sostituzione della vocale caduta come nel sintagma l'uomo. - persegue un fine eufonico, perché -ove è possibile - consente di rappresentare un sintagma con una ortografia ridotta e apostrofata (l'uomo per lo uomo) e di dirlo con un'ortoepìa spedita e armonica come "luomo per louomo".

Ricordiamoci che "condicio sine qua non" è una frase latina. Significa "condizione senza la quale non", vale a dire "condizione o premessa necessaria per fare alcunchè".  Cioè "o così o null'altro".

AVVERTENZE - L'elisione, in parte obbligatoria e in parte facoltativa, spesseggia nella lingua italiana. - l'elisione è un fenomeno fonologico in quanto accorcia la forma di una parola per sottrazione di una vocale finale, atona, ma anche sintattico in quanto avviene in un sintagma , vale a dire, un'espressione costituita da due parole consecutive che devono avere, l'una e l'altra interdipendenza  sintattica - l'una e l'altra, uguale genere e uguale numero, ove si tratti di forme nominali, aggettivale o preposizionali composte - l'una una vocale per lettera finale e l'altra, a sua volta, una vocale per lettera iniziale, come per esempio L'ONESTA' - BELL'UOMO - DELL'ANIMA.

L'elisione, si adopera più al singolare che al plurale - più nel parlato che nello scritto - poiché si pronunziano elisi, parecchi sintagmi, come per esempio "quest'eretici", quell'azalee, ogni quattr'anni che si preferisce scrivere (senza elisione) questi eretici, quelle azalee, ogni quattro anni.

L'elisione è obbligatoria ogni volta che l'incontro di due vocali appartenenti alle parole consecutive di un sintagma, produce mal suono (cacofonia). Perciò, secondo le esigenze eufoniche oggettive, con il sostantivo "castello" davanti a vocale e con il nome proprio  Marco davanti ad Aurelio, con gli articoli LO-LA e UNA con gli aggettivi BELLO-BELLA-BRAVO-BUONA-SANTO-SANTA-QUESTO-QUESTA-QUELLO-QUELLA-VENTIQUATTRO-PRIMO-NESSUNA con l'avverbio CI con le preposizioni semplici DI e DA e con le preposizioni articolate finenti in LO e in LA si deve scrivere e dire Castell'Umberto, Marc'Aurelio, l'animo, l'undici, l'hegelismo, l'E.N.P:A.S., l'aria, l'analisi, l'hobbistica, l'IVA, un'antenna, bell'aspetto, bell'amica, brav'uomo, buon'anima, Sant'Agostino, Sant'Agata, quest'orologio, quest'aura, quell'animale, quell'isola, ventiquattr'ore, prim'ordine, nessun'altra, c'è, d'amore e d'accordo, d'allora, dell'uomo e nell'Odissea.

L'elisione è facoltativa ogni volta che l'incontro fra due vocali appartenenti a parole consecutive di un sintagma, produce di per sé buon suono (eufonìa) - Donna Elvira - Donn'Elvira - Frate Angelo - Frat'Angelo - gli'innocenti - gli innocenti.

Chi ci ha seguito sin qui …. merita un applauso, un plauso e un sorriso di …. ammirazione!

Gianluigi Marcora

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