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Calcio | 21 aprile 2022, 08:50

Pro Patria, 15 anni dopo e molte altre volte prima. «Eppure può diventare una storia incredibile»

Un vecchio articolo tra salvezza, voglia di playoff e Sos agli imprenditori la conferma della strada sempre quasi sempre in salita per i tigrotti. Ma il suo autore oggi ci ricorda anche come si fa a non perdere la speranza e guarda caso spunta una parola cara a Sala. E se andrà male? Torniamo al 25 novembre e...

Pro Patria, 15 anni dopo e molte altre volte prima. «Eppure può diventare una storia incredibile»

La salvezza che non basta più, i playoff che fanno gola e un Sos: imprenditori, date una mano alla Pro Patria.

Tutto questo, quindici anni fa. E quante altre volte ancora: a raccontare che non c'è niente di nuovo sotto il sole della società di Busto Arsizio. Per caso, durante una ricerca spunta un articolo che risale a quindici anni fa, su La Provincia di Varese. L'autore, Cesare Zanotto, oggi mental coach.

Si raccoglie il grido dei tifosi, che non si accontentano di una «comoda salvezza», che vogliono vedere la loro Pro correre avanti e si lamentano «che gli imprenditori non hanno mai mosso un dito per la società». Non è un'accusa sterile, è un tentativo di scuotere. Un incipit così potrebbe essere stato scritto oggi, pur nelle differenze del caso. Soprattutto, lì parliamo di una stagione a metà, dicembre 2007, in cui le aspirazioni lottano con il realismo. Oggi siamo agli sgoccioli e il pessimismo è attore protagonista che ambisce all'Oscar.

Sì, qualche contatto viene preparato o timidamente preso dagli imprenditori per l'acquisto della Pro Patria - altrimenti condannata a non iscriversi al prossimo campionato a giugno -  ma per ora sono mosse in sordina e non si capisce ancora con quale consistenza. 

In questo contesto così fragile, è una coincidenza legata proprio all'articolo di cui sopra a darci un po' di ossigeno, almeno dal punto di vista psicologico. È un post proprio di Cesare, che era al Quirinale con Daniele Cassioli nei giorni scorsi.

«Perché lo sport è esattamente questa roba qua: credere in qualcosa che fa scoppiare il cuore e lavorarci ogni santo giorno fino a quando, tutto ciò che è stato immaginato, diventa la più incredibile delle storie».

Lavorarci, ogni santo giorno: viene in mente la ricetta, per niente magica, concreta e umile, di mister Sala e di Le Noci, quella che almeno ha consentito la salvezza sul campo, con una settimana di anticipo.

La regola dettata nel tempo a Busto Arsizio è che bisogna sempre gridare, pregare, auspicare che qualcuno prenda in mano la Pro Patria e spesso non serve ugualmente. Ma forse ha ragione Cesare e prendiamo in prestito le sue parole, perché lo sport, la Pro è questa roba qua: bisogna crederci, accanto ai ragazzi, e lavorarci ogni santo giorno. Come loro stanno lavorando per i playoff, il mondo del tifo, sociale, economico e politico deve allenarsi per altri playoff, quelli della vita della Pro. 

Se adesso sembra difficile, come lo è stato 15 anni fa e molte volte prima, è lecito e doveroso credere ancora fino all'ultimo che potrà arrivare «la più incredibile delle storie». Altrimenti, scriveremo un'altra storia, quella delle responsabilità di chi non ha fatto nulla, anche questa volta, per la Pro Patria. Basta avere memoria, come auspicammo il 25 novembre 2021, la mattina della presentazione del nuovo scorso.

OVVERO QUI

Ma. Lu.


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