Malpensa - 17 maggio 2022, 18:19

Masterplan Malpensa 2035: non accolte le proposte del Parco del Ticino

Sea ed Enac hanno affermato che “l’alternativa 7” è l’unica percorribile per l’ampliamento dell’area cargo. «Delusi da questa preclusione»

Si è svolta oggi - 17 maggio - una delle riunioni del Tavolo di lavoro proposto da Regione Lombardia per la possibile definizione di un protocollo di intesa relativo al Masterplan Malpensa 2035. A questo tavolo, coordinato da Regione Lombardia, sono stati invitati SEA, ENAC, la Provincia di Varese, il Parco del Ticino ed i Comuni del CUV.

Il Parco - recita una nota - a seguito di uno specifico supporto da parte di uno studio di ingegneria specializzato in progettazione aeroportuale, ha presentato al tavolo alcune proposte relative all’approfondimento delle alternative di progetto. Sono state individuate delle possibili soluzioni tecniche che, attraverso la modifica del layout e l’implementazione di adeguate procedure, avrebbero potuto far superare le criticità espresse dai proponenti in merito alla safety aeroportuale. Attraverso tali alternative sarebbe possibile realizzare l’opera senza compromettere le brughiere di Gaggio e Tornavento, direttamente impattate per 44 ettari di superficie ma, di fatto, interamente compromesse dalla ipotesi progettuale relativa alla alternativa 7.

Nel corso della riunione il Parco ha proposto di effettuare un approfondimento tecnico tra il professionista incaricato ed i progettisti. SEA ed ENAC hanno dichiarato di non essere disponibili a tale confronto, affermando che l’alternativa 7 è l’unica percorribile per l’ampliamento dell’area cargo.

«Siamo delusi da questa preclusione espressa al tavolo da parte di SEA ed ENAC - afferma la Presidente del Parco Cristina Chiappa- perché siamo convinti che un confronto tra tecnici avrebbe potuto permettere di individuare soluzioni comunque adeguate per le esigenze aeroportuali che non comportassero però un impatto ambientale così rilevante».

Il Direttore del Parco Claudio De Paola precisa che «le brughiere di Gaggio e Tornavento costituiscono un’area di straordinaria importanza sotto il profilo ambientale, non riproducibile, non replicabile, di fatto non compensabile per l’insieme delle caratteristiche dell’habitat . Per questa ragione il Parco, fin dal 2011, ha proposto l’istituzione di un sito Natura 2000 su tali aree e, fin dalle prime fasi di analisi del progetto relativo a Cargo City, ha sottolineato la necessità di tutela e la conseguente richiesta di sviluppare la proposta di opera su una delle alternative identificate dal proponente in sede di VIA». 

Il parere negativo a suo tempo espresso dal Parco approfondisce nel dettaglio tutte le motivazioni tecnico scientifiche che impongono la necessità di tutela delle brughiere di Gaggio e Tornavento.

«Purtroppo – prosegue la Presidente del Parco – se verrà confermato questo totale atteggiamento di chiusura nei confronti delle proposte avanzate, non sarà per noi possibile proseguire il confronto in merito ad un protocollo di intesa. Lo sforzo fatto dal Parco del Ticino di portare un contributo fortemente collaborativo non è stato in alcun modo accolto: nessuna delle proposte portate al tavolo è stata recepita».

Redazione