Un'ora e trenta minuti di confronto. Un'atmosfera serena, da quello che si percepisce. Massimo riserbo sulla trattativa a Napoli tra consorzio Sgai e i rappresentanti della cordata bustocca, ma sembra appunto che il confronto sia stato positivo: ciascuna parte avrebbe evidenziato la situazione e i propri punti di vista per salvare la società e iscriverla regolarmente il 22 giugno.
Adesso si potrebbe passare alla fase successiva, ovvero di una richiesta scritta da parte degli interessati a rilevare il novanta per cento delle quote della Pro Patria, vendute lo scorso novembre da Patrizia Testa a Sgai. Si potrebbe, ripetiamo.
Secondo quanto traspare, a rappresentare gli imprenditori che vogliono prendere in mano la società tigrotta, c'era l'imprenditore David Alberti, che aveva avuto un passaggio "in porta" allo Speroni a metà degli anni Novanta, con il commercialista Mancino C'era poi l'amministratore unico di Sgai, l'avvocato Antonio Muro. Accanto a lui il presidente della Pro Domenico Citarella.
Telefoni spenti e bocche cucite, ma la sensazione è che appunto qualcosa sia smosso. Ma la prudenza è d'obbligo e ora bisogna vedere che ragionamento si farà in base a quanto avvenuto oggi nella cordata. Cordata che, come già detto, è composta da persone già pronte a dare una mano alla Pro nei recenti anni. Manteniamo il riserbo ancora, sperando che questo possa servire all'evoluzione favorevole delle trattative. Ovvero, il bene della Pro Patria.