Ieri... oggi, è già domani | 28 maggio 2022, 06:00

"ul Signui" - (il Signore)

Non è irriverenza, la nostra, accostare "ul Signui" (il Signore) con i fatti di cronaca.

"ul Signui" - (il Signore)

Non è irriverenza, la nostra, accostare "ul Signui" (il Signore) con i fatti di cronaca. Lo sa Giusepèn che ne illustra il "detto" Bustocco e lo leggerà pure Monsignor Franco Agnesi che "ci segue" nei nostro scritti. Dice Giusepèn "ghe 'l Signui di por puaiti e chèl di sciui al ga i curniti" (c'è il Signore dei poverini e quel dei ricchi -c'è il signore- che ha le corna piccole). Non è banale la frase, ma la stessa merita talune precisazioni. La prima: non si nomina il diavolo e ciò specifica subito che si sta discutendo dello stesso "Signore". Solo che i "por puaiti" sono le persone semplici, chi ha nessun titolo per apparire, che non sono presi in considerazione. Il "por puaiti" va al di là dei "poveretti". Poi, si identifica "ul Signui" non quale Divinità e Trinità (Padre-Figlio-Spirito Santo), ma dentro la figura di Gesù che ha una doppia "essenza": Umana e Spirituale. E' l'Uomo-Gesù che fa la parte del Protagonista nel "detto" e non si parla affatto di Trinità.

Dunque: il Signore della gente comune è quanto ci insegnano dai tempi della dottrina in poi. Per farci capire che Gesù ha vissuto, predicato, ha assaporato le vicende umane, sino a portare a termine il "mandato del Padre" portando sul Calvario le pochezze, le nefandezze, i peccati del genere umano. Quindi è quel Gesù Bambino che ha "buttato fuori" i mercanti del Tempio. Che ha sostenuto le "domande" dei Saggi del Tempio. Che ha prodotto miracoli (nozze di Cana, per esempio), sino a incontrare la Samaritana che gli ha offerto l'acqua di fonte e "chi è senza peccato, lanci la prima pietra". Non sono un Teologo e nemmeno un Prete. Mi fermo qui!

Per dire che certe peculiarità differenziano i "por puaiti" dai "sciui" (signori) e qui non si tratta di ricchi, ma si parla di furbi, di opportunisti, di chi si fa le Leggi ad personam, di chi contribuisce a certi distinguo nel fare le Leggi. Non per niente, Tacito diceva "uno Stato con troppe Leggi è uno Stato corrotto" e (guarda caso) l'Italia è in testa alla classifica del "fare Leggi" e a Roma (solo a Roma) ci sono più avvocati di tutta la Francia (sic).

Questi "sciui" appartengono alla solita "risma" di Corrotti e Corruttori; di Evasori Fiscali, ma pure di chi esporta "risorse" all'estero: lecite e illecite. Quelle "lecite" sono create dagli esperti, gli speculatori, coloro che preferiscono il guadagno oltre la tutela dei propri risparmi, con occhio rigido alla speculazione. Poi questi signori (mi riferisco soprattutto ai Parlamentari) fanno Leggi affinchè i loro capitali possano rientrare in Italia. Le "alchimie contabili" sono create con una piccola multa, con un "premio" per stimolarli al rimpatrio; anche per coloro che si "accorgono" d'avere 10 milioni di Euro nei "paradisi fiscali"e, una volta scoperti dicono "sono i risparmi dei miei genitori".

Caspitina (in verità ho detto "cazzo" che bei risparmi ha avuto il beneficiario e che "bei genitori", come a dire "io ho avuto questi genitori e voi avete avuto … altri genitori". Come il Marchese del Grillo che ha detto al volgo "io sono il Marchese del Grillo e voi siete un cazzo". Beh, insomma mi sembra che il tutto sia esagerato. Ho un altro esempio. Trovo un amico Ministro e gli chiedo "cosa fai per Busto Arsizio?" e mi risponde "sono un Ministro della Repubblica. Devo pensare ai bisogni della Nazione". Poi lo trovo quando NON è più Ministro (tranne per i soldi che incamera per essere stato Ministro) e gli pongo la domanda e lui mi risponde "penso al mio Territorio", va bene, ma cosa fai per Busto Arsizio? e lui non lo sa (magari mi farà avere per Lettera cosa ha fatto per la città o cosa ha fatto da ex-Ministro per la città). Mi dice tuttavia che lui, in maniera lecita ha capitali all'estero e non solo lui, ma pure "quello" dei 10 milioni di Euro (si capisce; leciti).

Mi viene un pensiero cattivo: penso che "chi va al mulino si infarina" e lui tira in ballo Scalfaro, De Gasperi e anche Cesare Battisti. Al che "protesto": non metterti alla pari con De Gasperi o con Cesare Battisti, perché è una blasfemia. "Loro, pur essendo Parlamentari dell'Impero Austro-Ungarico, tenevano per il Trentino". Poi la "chicca". Si parlava tra noi della "porcheria" (ho introdotto io la parola) e lui incalza: "per me porcheria è restare in Politica, dopo avere affermato di lasciarla se avesse perso il referendum (Renzi) - o presiedere il Conte 2 dopo avere dichiarato che non avrebbe presieduto un secondo Governo - o candidarsi per un secondo mandato, dopo essersi candidato di svolgere solo il primo (Antonelli) Poi, si scaglia contro la gente di Busto che ha rieletto Emanuele Antonelli col 55% dei voti. Ci sono altre precisazioni come l'irredentismo di De Gasperi "rispettando le regole" a differenza di Oberdan.

Nessun accenno al "tradimento" di Salvini al Premier Giuseppe Conte e all'appoggio della Lega e di Forza Italia al Governo di Centro Destra a Busto Arsizio ….. dove la Sinistra MAI è andata a governare.

Ritorniamo al "Signui" dei "por puaiti" e quello del "signui cal ga i curniti" - qui è questione di maiuscola e minuscola, ma il detto di Giusepèn è eloquente. Il "chi va al mulino e si infariva" propugna la similitudine del "Signui" per scopi e interessi propri e attua un altro detto "fate quel che dico, ma non quel che faccio" e (purtroppo) la colpa (proprio di colpa si tratta) è del Popolo-bue che va a votare (sempre meno) per slogan, per moda, per appartenenza, ma che non si documenta su chi dare la propria preferenza e sbriga la faccenda con "son tutti uguali", ma non è vero!

 

Gianluigi Marcora

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