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Busto Arsizio | 10 giugno 2022, 09:00

Beata Giuliana, oltre i sensi unici c’è di più. L’assessore Loschiavo: «Nascerà una “zona 30”»

Per l’assessore alla mobilità è riduttivo, se non fuorviante, concentrarsi sull’eliminazione del doppio senso in alcune vie. «L’intervento – spiega– va nella direzione della creazione di una zona residenziale in cui si privilegeranno gli utenti deboli della strada: pedoni e ciclisti. Nessun “giro dell’oca” per chi utilizza la bicicletta»

Beata Giuliana, oltre i sensi unici c’è di più. L’assessore Loschiavo: «Nascerà una “zona 30”»

La scorsa settimana la giunta di Busto Arsizio ha dato il via libera alla rivoluzione viabilistica di Beata Giuliana. L’approvazione dell’atto di indirizzo è stata accompagnata da commenti e considerazioni, in particolare via social, focalizzati sul nuovo sistema di sensi unici.
Ma, precisa l’assessore alla mobilità Salvatore Loschiavo, parlare solo di sensi unici è riduttivo, se non fuorviante.

«L’intervento – spiega l’esponente della giunta Antonelli – va nella direzione della creazione di una zona residenziale o “zona 30”, un ambito territoriale all’interno del quale il limite di velocità è di 30 chilometri orari e si vanno a privilegiare gli utenti deboli della strada, fondamentalmente pedoni e ciclisti».

L’eliminazione del doppio senso in alcune vie, quindi, «è sono solo un elemento tra i tanti necessari per costruire questo ambito particolare. Non stiamo andando a istituire i sensi unici, sarebbe un mero intervento tecnico, riduttivo rispetto a quello che abbiamo pensato. Che è un intervento politico che indica una direzione, incoraggiando i mezzi alternativi all’auto privata».

In sostanza, all’ingresso della zona residenziale ci saranno dei cartelli appositi che, oltre a indicare il limite dei 30 chilometri orari, faranno capire agli automobilisti che vengono privilegiati gli altri utenti della strada: «I residenti ovviamente raggiungeranno la propria abitazione – precisa Loschiavo –. Chi non lo è, invece, tendenzialmente non userà quelle vie, ma strade esterne alla zona residenziale deputate principalmente al traffico veicolare. Altrimenti, nessuno si dovrà spazientire se si trova davanti una bicicletta».

C’è un aspetto importante: «In alcuni casi il senso unico potrà essere previsto per le automobili, mentre per biciclette potrà essere consentito il doppio senso di circolazione e questo sarà segnalato sia dai cartelli sia dalle strisce a terra. Quindi, diversamente da quanto affermato in alcune critiche che ho letto, chi utilizza la bicicletta non dovrà fare alcun giro dell’oca per arrivare a destinazione».
Potranno invece essere «le auto, loro sì, a trovarsi costrette a fare il giro dell’oca, mentre le bici, in modo legittimo e legale, potranno muoversi in entrambe le direzioni.
E questo va proprio nell’ottica di agevolare l’utenza debole: gli automobilisti che non sceglieranno una via alternativa sanno che saranno penalizzati».

A Beata Giuliana si comincia con una sperimentazione che, quando sarà completa, «dovrebbe prevedere anche altre misure di moderazione del traffico e della velocità, che non sono i dossi, ma ad esempio le chicane o elementi di arredo urbano», anticipa Loschiavo.

«In questo modo – aggiunge – si andranno a recuperare spazi pubblici per usi diversi, per la socialità, per aree gioco per i bambini davanti alle scuole. Questo va nella direzione di una maggiore vivibilità della città».

L’assessore è consapevole che «ci sarà sicuramente una prima fase un po’ più complessa. È una novità per Busto, che deve essere ben comunicata e compresa». Ma tiene a precisare che «questo intervento non nasce da un capriccio, ma da una certa visione dell’amministrazione. E nasce attraverso un percorso di tipo partecipativo: abbiamo tenuto in debita considerazione le segnalazioni che sono arrivate dal quartiere.
Se durante la sperimentazione dovessero emergere problematiche, interverremo nell’ottica di migliorare la fruibilità della zona per i residenti e per la città in generale».

Dunque quando si parte? «Questa è sempre la domanda più difficile – sorride Loschiavo –. Battute a parte, mi auguro che tutto possa andare a regime già dopo l’estate. Questione di qualche mese».

Riccardo Canetta

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