Quando si ha la montagna nel cuore, non si possono ignorare le sue ferite. Provocano ulteriore dolore a chi ha affrontato con rispetto e passione le vette e i percorsi che vi conducono, a chi osserva la natura senza voler prevaricare.
Marco Tosi, tecnologo alimentare e guida alpina, è impegnato contro le conseguenze del cambiamento climatico e attivo nel sensibilizzare sul tema. Lo fa attraversando le montagne stesse, vivendole come è nella sua anima e nelle sue competenze e usando anche il canale dei social.
Come questa volta: posta le immagini della Marmolada, nei diversi momenti e spoglia del suo manto nevoso, accompagnandola con versi che sono un “j'accuse verso l'umanità". Distogliere lo sguardo è proibito.
Guardami, stupido uomo,
poni lo sguardo sulle mie ossa di dolomia,
sul ventre spoglio di neve e ghiaccio,
disadorno dei tuoi mille rifiuti.
Mi hai chiamato madre, regina e sorella
ma hai lasciato che il mio vestito bianco,
eleganza, forza, bellezza e vanto,
si sciogliesse al sole,
nella tua indifferenza e superficialità.
Ti ho dissetato da tempi antichi,
in memoria oceani e glaciazioni,
ho reso floride le valli alle mie pendici,
permettendoti prosperità e vita.
Guardami, stupido uomo
ma non lasciarmi sola,
accompagna la mia agonia
comportandoti, una volta davvero, da figlio.
Marco dà voce quindi alla montagna ferita con le immagini e con le parole, sperando che tutti ci rendiamo conto del male compiuto con i nostri comportamenti. Lottando per un cambiamento che parte insomma dalle nostre scelte, espresso da quel richiamo finale della Marmolada: è tempo di comportarsi, una volta davvero, da figli, non da padroni.