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Gallarate | 05 luglio 2022, 14:40

Gallarate dice sì alla videosorveglianza sulle pietre d’inciampo

Approvata con voti unanimi in Consiglio comunale una mozione del Partito Democratico, emendata. La proposta dopo i vandalismi, anche con svastiche, seguiti alle pose per ricordare Vittorio Arconti e Clara Pirani Cardosi

La pietra, imbrattata e poi ripulita, dedicata a Clara Pirani Cardosi. In fondo all'articolo, quella di Vittorio Arconti e una scritta apparsa lo scorso XXV Aprile

La pietra, imbrattata e poi ripulita, dedicata a Clara Pirani Cardosi. In fondo all'articolo, quella di Vittorio Arconti e una scritta apparsa lo scorso XXV Aprile

Due su due, cento per cento. Non è un bel record. Almeno se si parla di vandalismi seguiti alla posa di pietre d’inciampo, i manufatti (prontamente ripuliti) ideati dall’artista Gunter Demnig per ricordare, nei pressi delle loro ultime abitazioni, quanti furono deportati e uccisi nei campi di sterminio nazisti. Questa, però, è la “prestazione”, chiamiamola così, di Gallarate: patina con svastiche, a terra e su un muro, per la pietra dedicata al sindacalista Vittorio Arconti; pastrocchio “semplice”, senza simboli, per quella di Clara Pirani Cardosi, insegnante. Di qui la mozione del Partito Democratico, firmata da Giovanni Pignataro, per impegnare l’Amministrazione comunale al posizionamento di videocamere.

Un modo, spiega il consigliere, per proteggere le installazioni da iniziative di stampo nazifascista, scoraggiare malintenzionati, contribuire alla loro eventuale identificazione. Fra l’altro considerando il fatto che le pietre si trovano in luoghi frequentati, soprattutto quella dedicata a Clara Pirani Cardosi: la videosorveglianza contribuirebbe anche alla sicurezza delle persone.

Proposta sostanzialmente condivisa da tutti, maggioranza e opposizione, ma giudicata, da alcuni, troppo dura. Luigi Galluppi (Centro Popolare, Popolo della Famiglia, Rinascita della Democrazia Cristiana) ha, quindi, proposto di emendare, ammorbidendo e aggiungendo. In sintesi: inserire un riferimento all’antisemitismo, oltre a quello sul nazifascismo; modificare l’obbligo del posizionamento di videocamere in valutazione sulla possibilità di procedere, proporre nuove azioni educative rivolte ai giovani.

«Emendamenti condivisibili» secondo Pignataro. Che ha anche accennato al possibile utilizzo di fototrappole, strumento più agile rispetto alla videosorveglianza tradizionale. Il consigliere è, comunque, rimasto fermo sulla necessità di individuare i colpevoli: «È un dato oggettivo che gli imbrattamenti siano stati fatti subito dopo la posa delle pietre. Saranno anche opera di semplici imbecilli. Che, però, sono andati a cercarle, le pietre, addirittura disegnando svastiche. Gesti vigliacchi che gettano fango sulla città e che altrove non si sono registrati. Se qualcuno di questi soggetti sarà beccato, passerà il concetto che si risponde delle proprie azioni».

Il sindaco, Andrea Cassani, ha ripetuto la sua lettura su quanto accaduto: condanna del gesto (gli autori dovrebbero ripulire con la lingua, ha affermato)  ma dubbi sui responsabili, a suo avviso riconducibili a lacune delle famiglie più che a formazioni nazifasciste. «Sulle telecamere – ha aggiunto – credo che, in città, le abbiamo più o meno triplicate. In questo caso vedremo, se l’impegno non è cogente, faremo il possibile e credo che voteremo all’unanimità».

Interventi di Sonia Serati (Più Gallarate: «Non possiamo classificare una svastica con leggerezza. È uno scempio su un simbolo che parla di sofferenza. Appoggiamo la mozione senza esitazioni») e Luca Colombo (Civica Cassani, favorevole all’emendamento Galluppi: «Sono stato toccato da gesti riprovevoli. Avvenimenti simili stanno diventando all’ordine del giorno, a opera di ragazzini ignoranti, esponenti neofascisti e gruppi di estrema sinistra»). Favorevole alla mozione anche Massimo Gnocchi (Obiettivo Comune Gallarate) che, in aula, ha fatto un passo indietro: «Dopo l’episodio alla pietra di Clara Pirani Cardosi ho protocollato un’interrogazione a risposta scritta per sapere se nelle zone interessate ci fossero telecamere, del Comune o di privati, per potere vedere le immagini e provare a risalire ai colpevoli. Ho anche chiesto se non fosse il caso di posizionare su alcuni monumenti o luoghi ad alta sensibilità storica dispositivi per il videocontrollo a distanza, per prevenire vandalismi».

Il tema, evidentemente, continua a essere d’attualità. Conclusione in aula: 23 voti favorevoli su 23. Alla videosorveglianza sulle pietre d’inciampo, e forse su altro, si può pensare.

Stefano Tosi

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