Stava percorrendo in auto via Piemonte a Castellanza, quando si è accorto che stava succedendo qualcosa: un uomo immobile a terra e due persone accanto che non sapevano come aiutarlo. Luca Cirigliano si è fermato e vedendo la scena, ha sentito scorrere dentro di sé ciò che aveva imparato in un corso qualche anno prima. Così ha eseguito le manovre apprese e gli ha praticato il massaggio cardiaco, mentre venivano allertati i soccorsi.
Erano trascorse da poco le undici quando è partita la chiamata al 118 per quest'uomo di 48 anni che non dava apparenti segni di vita. Luca Cirigliano, residente a Busto Arsizio, non ci ha pensato due volte: «Avevo frequentato quel corso come altri amanti dello sport, era stato organizzato dall'Assb. Che ringrazio, in particolare l'allora presidente Gianluca Castiglioni. Mi ricordo che diceva: mi auguro che non dobbiate mai mettere in pratica...». Invece, l'emergenza si è materializzata sotto gli occhi di Luca questa mattina. Per prima cosa, si è reso conto dell'assenza di battiti, quindi è entrato in azione.
«Gli ho tagliato la maglietta per liberarlo dagli abiti, aveva la bava alla bocca, gli occhi rovesciati - racconta, ancora in preda alla tensione che ora si stempera in sollievo perché quell'uomo è salvo - ho chiesto alla signora vicino di tenergli il capo per evitare soffocasse». Questo mentre Luca iniziava il massaggio cardiaco: il primo battito ritrovato, la prima emozione a cui però non bisogna lasciarsi andare. Perché non è finita. Luca anzi che la battaglia è appena iniziata, che non deve mollare un attimo. Il colpo di tosse e intanto gli torna in mente altro. Scoprono l'identità della persona a terra e Luca continua a ripetere: «Paolo (nome di fantasia) stai con me, forza, resta con me».
E Paolo combatte con Luca. Una scena che si trovano di fronte i soccorritori, lesti a prendere in carico l'emergenza: «Mi hanno detto che il mio intervento è stato decisivo». Sul posto anche la Polizia locale di Castellanza.
Dopo aver prestato soccorso, Cirigliano può tornare in auto e dare sfogo alle emozioni. Ma il pensiero torna a Paolo: come starà? Va all'ospedale di Legnano a sincerarsi sulle condizioni. Il codice rosso iniziale, è diventato giallo, poi verde... Sapere che è davvero fuori pericolo lo riempie di gioia.
Lì vicino al luogo dove è avvenuta l'emergenza, c'è la piscina. Istintivamente, lascia un biglietto per lui e gli dice: «Contattami se vuoi, magari facciamo una nuotata insieme».
Luca non racconta questa storia per attribuirsi alcun merito: «Non sono un eroe. Vorrei dire questo solo per ribadire l'importanza dei corsi. Ripeto, l'avevo seguito anni fa, perché faccio sport e così i miei figli. Quando c'è stata l'emergenza, ogni dettaglio mi è stato utile per salvare la vita a un uomo. Dovrebbe essere diffusa, questa opportunità. Anche nelle scuole».