Busto Arsizio - 01 settembre 2022, 11:00

Da Busto Arsizio al giro del mondo in tour a suon di bachata e salsa

Una storia, l’amore per i balli e le musiche latine che hanno portato Fabrizio Calderaro, in arte Fabrizio Zoro, da Busto Arsizio a girare il pianeta con il suo gruppo “La Maxima 79”. Ma con le radici piantate nella sua amata città

Fabrizio Calderaro, in arte Fabrizio Zoro e la sua band "La Maxima 79"

Fabrizio Calderaro, in arte Fabrizio Zoro e la sua band "La Maxima 79"

«Sono dj di musica latino americana da 20 anni, 10 anni fa ho fondato “La Maxima 79”» così inizia la storia di Fabrizio Calderaro, fondatore di una delle band più famose al mondo di musica latino americana. Nato e cresciuto a Busto Arsizio, Fabrizio, è sempre stato un amante dei locali ma la passione per il latino americano è nata  «come succede un po’ a tutti, avevo una fidanzata che andava a ballare latino americano, alla fine lei ha iniziato ad andare in discoteca e io alle serate latine. Verso i 20 anni ho scoperto la salsa, sono capitato lì per caso e ho conosciuto un mondo meraviglioso. Diventa quasi una droga, non vedi l’ora di finire il lavoro per andare a ballare e conoscere nuove persone. In un mondo dove c’è la salsa la gente vivrebbe meglio se ballasse di più.».

E da qui, Fabrizio ha iniziato ad andare a ballare latino, per poi decidere di intraprendere la carriera da dj: per anni ha lavorato nei locali della zona conosciuti per questo genere musicale per poi, dopo 10 anni decidere di fondare la sua band “La maxima 79”, composta da ben 13 membri molti dei quali italiani di origini latine: «il primo disco “Regresando al guaguanció” è andato molto bene, ha fatto il giro del mondo. È stata una botta di fortuna, ci ha portati ovunque: Messico, Colombia, Singapore, tutta Europa, Nord Africa. Siamo diventati l’unico gruppo italiano conosciuto in tutto il mondo, uno tra i tre più famosi.»
Una band che ha spopolato nel mondo, andando a ricercare un sound vecchio: «Negli anni ’70 a New York e Portorico la musica latina ha raggiunto la sua massima espressione. Noi cerchiamo proprio il genere anni ’70, con quel sound crudo ma riadattandolo in chiave moderna.»  

Ma Fabrizio non ha mai dimenticato la sua città, Busto Arsizio, dove tre anni fa ha confermato di voler restare acquistando una casa, nonostante abbia fondato una sua casa discografica a San Donato Milanese: «È lì, ma io sono orgoglioso di dire che sono di Busto Arsizio.» E ha voluto anche far sapere a tutto il mondo le sue origini italiane: «il nostro ultimo singolo è “Italia Guaguanció”, abbiamo girato il video all’“Italia in miniatura” di Rimini, proprio per far vedere quanto è bello il nostro Paese.»

L’amore per la music
a, che incontra quello per la sua nazione e la sua città dove ha lascia sempre il cuore ogni volta che parte per andare a suonare in giro, trapelano dalle parole di Fabrizio.

Michela Scandroglio

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