Altri sport - 09 settembre 2022, 11:30

FORMULA 1. La febbre di Monza e una passione, un nome: Claudio Grillo

Il general manager di Renault Paglini e l'attesa da record per questo Gran Premio: «Prima era uno sport da intenditori, ora è un fenomeno popolare». L'evento del cuore: «La prima vittoria di Renault in Formula 1, Jabouille a Digione nel 1979». I piloti: «Mi ha stupito Vettel, Ricciardo ha fatto la differenza facendo spettacolo»

Claudio Grillo con Daniel Ricciardo a Monza tre anni fa

Claudio Grillo con Daniel Ricciardo a Monza tre anni fa

Buongiorno amici dell’informazioneonline, in previsione del nostro Gran premio di casa abbiamo l’onore di intervistare un punto di riferimento del motorsport del nostro territorio Claudio Grillo, general manager di Renault Paglini.

Innanzitutto, ancora grazie mille per la disponibilità. Cosa ne pensa di questa stagione di Formula 1?

Di questa stagione, direi che il connubio Verstappen Red Bull è talmente schiacciante che sfiora l’ammirazione. Perché alla fine anche se uno è tifoso Ferrari o Alpine nel vedere questa supremazia non si può che ammirarlo. Ammirare un avversario è quasi un segno di resa.

In questi anni sul campo quale è stato il pilota che l'ha maggiormente emozionato?

Devo dire che mi ha stupito di Vettel. Vederlo dal vivo e vedere come si approcciava alla squadra è stato veramente emozionante. Una persona semplice che faceva team, molto umile e appassionato. Sempre attento ai suoi meccanici e a tutti i componenti della scuderia.  Ultimamente mi sono innamorato di Ricciardo, un pilota che faceva la differenza facendo spettacolo. Quando correva in Renault tirava fuori il meglio dalla macchina e lo faceva con spettacolo.

Oggi chi maggiormente la colpisce come talento e qualità?

Parlare di Verstappen è banale, la sorpresa vera di quest’anno per me è Alexander Albon della Williams, un pilota che potrebbe nei prossimi anni fare veramente bene.

Cosa ne pensa del mercato piloti e di quanto successo in Alpine quest’estate? Si vocifera di Pierre Gasly ad affiancare Ocon, due francesi su auto francesi come la vede?

Non credo si debba fare regole patriottistiche in Formula 1. Due francesi su una macchina francese è un evento dettato dalla situazione del momento. Se Gasly fosse stato tedesco non ci sarebbero problemi. Sul mercato piloti è sorprendente quello che è successo con Piastri. È sorprendente che un pilota seguito per tanto tempo e che aveva uno sbocco naturale nel diventare un pilota del team non sia andato a buon fine. Il mondo della Formula 1 è spietato, non bisogna avere rimpianti e guardare avanti. La notizia più confortante è che Alpine è in crescita e di conseguenza ci auguriamo di diventare competitivi per il podio e magari qualcosa in più e a quel punto i top driver si avvicineranno.

Una curiosità, nei tanti gran premi vissuti, ha un gran premio particolare che le è rimasto impresso?

Sicuramente la prima vittoria di Renault in Formula 1, Jabouille a Digione nel 1979. Prima vittoria con la sfida alla Formula 1 con l’ingresso nel circus del primo motore turbo della storia. Dopo la nostra scelta tutti hanno seguito la nostra filosofia. Arrivare alla prima vittoria è stato incredibile. Di quel gran premio però tutti si ricordano solo la sfida Arnoux Villeneuve.

Da appassionati che seguono le corse in tutta Europa siamo rimasti impressionati dalla quasi totale impossibilità di trovare biglietti. Monza si appresta a battere il record storico di presenze con 350.000 tagliandi staccati. Come spiega questo fenomeno? Effetto Verstappen e della marea orange oppure si tratta di un fenomeno più ampio?

Il modo di promuovere la Formula 1 è sempre cresciuto. Direi che prima era uno sport da intenditori adesso è diventato un fenomeno popolare. Chiaro che su questa situazione incidono sicuramente due fattori: 1. Il campionato dell’anno scorso deciso all’ultimo giro 2. La bella stagione della Ferrari. Quest’anno la Ferrari ha la possibilità di vincere a Monza e per i suoi tifosi il gran premio d’Italia è una cosa a sé. Vincere a Monza non dico sia come vincere un mondiale ma ha un valore importantissimo. Una vittoria da cercare di portare a casa tutti gli anni per il valore del gran premio.

Come vede il futuro di Alpine? Ricordiamo a tutti gli appassionati che è l’unica vettura di Formula 1 ad avere un progetto motoristico differente (raffreddamento posteriore).

Diciamo che il mondo Renault è sempre stato particolarmente attento alle innovazioni, è chiaro che quando vai in un terreno inesplorato qualche insidia c’è, ma se la azzecchi è ottimo. In questo momento la crescita si vede. L’anno scorso è stato un buon campionato e quest’anno ancora meglio, siamo in lotta per vincere il mondiale degli altri. Al di fuori di Red Bull, Ferrari e Mercedes essere davanti a McLaren, Alpha Tauri, Haas, Aston Martin non è facile. Tenersi dietro queste squadre non è una cosa semplice. Alonso e Ocon arrivano sempre a punti e hanno fatto un ottimo lavoro. Il futuro nella Formula 1 non si riesce però mai a leggerlo.

Lorenzo Pisani e Stefano Sandrini

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