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Salute | 10 settembre 2022, 07:00

Cronico: il corpo che si abitua alla malattia

I consigli di Nutrigenomica di Simona Oberto

Cronico: il corpo che si abitua alla malattia

Mentre state leggendo il mio articolo, il vostro cervello, un organo composto principalmente di grassi ed acqua, sta elaborando informazioni estremamente complesse grazie a un trilione di cellule nervose, ognuna delle quali è collegata ad altre diecimila cellule, in una rete infinita di nuove connessioni.

Il vostro midollo osseo sta producendo due milioni e mezzo di nuovi globuli rossi al secondo per garantire il necessario apporto di ossigeno a tutte le cellule del vostro organismo, così che voi possiate compiere l’azione che state facendo.  Nel frattempo, il sistema immunitario sta monitorando la situazione attraverso le sue sentinelle (globuli bianchi) che instancabilmente girano alla ricerca di tutto ciò che viene considerato “no self” (estraneo).

Parlo di un esercito che viene rinnovato completamente di settimana in settimana e che, in caso di attacco da parte di un virus o un di batterio, è in grado di produrre duecentomila cellule immunitarie al minuto.

Se, mentre leggete, state mangiando uno spuntino, allora in questo caso il vostro apparato digerente sta secernendo succhi gastrici ed enzimi per scomporre il cibo che avete consumato e per consentirgli di attraversare le pareti del tratto gastrointestinale, un tubo lungo circa nove metri, equivalente per superficie a un piccolo campo di calcio, che si rinnova completamente ogni quattro giorni.

Certo, quanto sarà impegnativa e fruttuosa la digestione del vostro spuntino, dipenderà non solo dalla qualità del cibo che state mangiando, ma anche dalla salute del vostro apparato gastrointestinale, garantita da una squadra di circa trecento diversi ceppi batterici e di altri microrganismi. Sempre che voi siate in eubiosi e con un Microbiota forte, vario ed equilibrato. Insomma, il nostro organismo, anche se noi non ce ne accorgiamo, è sempre in continuo divenire. Pensate che la maggior parte degli organi si rinnova nell'arco di sette anni.

Il fatto è che, per produrre l'energia necessaria che alimenta tutti questi processi invisibili, il corpo necessita di “cibo” (alimenti, acqua e ossigeno, “buoni pensieri”) e la sua resa dipenderà non solo dalla qualità di cibo che riceverà e dalla nostra capacità digestiva, ma anche dalla nostra capacità di gestire le emozioni e di avere una mente lucida ed “elastica”.

Oramai lo sapete, sono molteplici i fattori che possono ostacolare la corretta funzionalità delle nostre cellule, fattori che prima causeranno squilibri e alterazioni e nel tempo malattia e degenerazioni. Oggi viviamo in una società in cui, se da una parte milioni di persone sono in sovrappeso per eccesso di cibo, dall’altra, milioni di persone ogni giorno muoiono di fame per una sua carenza!

E questo profondo paradosso scaturisce dal fatto che nella nostra società sempre più spesso il cibo sta perdendo il suo antico ruolo di “nutrimento”, indispensabile per il nostro sostentamento. Lui dovrebbe essere il “carburante”, l’energia vitale per le nostre cellule e invece si è trasformato in un “cibo morto”, perché processato, snaturato, povero di “nutrienti” indispensabili per la salute cellulare, come le vitamine, i sali minerali, i triterpeni, i betaglucani, gli acidi nucleici, le glicoproteine, gli acidi grassi essenziali, i polifenoli antiossidanti, gli oligoelementi, la fibra, e gli enzimi digestivi.

Questi ultimi sono un gruppo di infaticabili lavoratori che ogni giorno contribuiscono a renderci la vita il più possibile lunga e in salute. Gli enzimi sono gli unici in grado di trasformare il cibo che mangiamo in combustibile per ogni singola cellula del nostro organismo. Altri enzimi si trovano all'interno delle cellule stesse e trasformano il combustibile in energia utilizzabile, la quale permette al cuore di battere, ai muscoli di muoversi, ai nervi di eccitarsi e a tutte le funzioni fisiologiche di avere luogo.

Quasi tutte le migliaia di enzimi del corpo dipendono direttamente o indirettamente dalla presenza di vitamine e sali minerali. Questi micronutrienti e molti altri, sono fondamentali per migliorare lo stato energetico, le prestazioni mentali, la fertilità, la resistenza alle malattie e di conseguenza la longevità.

È fondamentale comprendere che il corpo è un sistema altamente organizzato di cellule in grado di adattarsi ai cambiamenti ambientali, sempre che questi cambiamenti non siano troppo repentini o troppo nocivi.

Questa capacità di adattamento, se da una parte favorisce l’evoluzione della specie, dall'altra può trasformarsi in un'arma a doppio taglio, in quanto il nostro corpo è in grado di adattarsi allo squilibrio causato da un errato stile di vita e da una cattiva alimentazione. Purtroppo, la maggior parte del cibo che finisce sulle nostre tavole è altamente processato, addizionato e conservato. Non è sano e non contiene le giuste informazioni per le cellule.

Potremmo dire che parla un linguaggio che il nostro organismo non riconosce. Questa mancata comunicazione con il tempo dà il via a un progressivo ed inevitabile processo di disequilibrio molecolare, alla base di tutte le patologie cronico degenerative. E’ proprio così!

Nel tempo, il corpo si adatta anche alla malattia, a un abuso, a una dipendenza e lo fa per proteggersi. Allora, potrà succedere che le cellule polmonari dei fumatori si modifichino per proteggersi dal fumo; le arterie sviluppino placche per riparare i tessuti danneggiati; lo stomaco di un obeso si dilati per riuscire ad accogliere più cibo. Vi sarà capitato di bere per la prima volta un caffè e di sentire aumentare la pulsazione del cuore o di dare un colpo di tosse dopo aver inspirato il fumo della prima sigaretta o di aver sentito un senso di nausea dopo un pasto troppo abbondante.

Ebbene, se questi vizi dovessero diventare abusi, a lungo andare, il corpo potrebbe abituarsi e quindi non mostrare più i sintomi: non andrà più in tachicardia, nonostante le numerose tazzine di caffè; non si avvertirà più lo stimolo della tosse dopo l’ennesima sigaretta o la nausea dopo l’ennesimo pranzo troppo abbondante. E’ vero, non sentirete più questi sintomi, ma poco per volta il vostro corpo comincerà ad andare in uno stato di stress cronico che potrà manifestarsi con esaurimento, stanchezza cronica, incapacità a gestire lo stress, cattiva digestione, insonnia.

Tutte condizioni che richiederanno un uso e abuso di stimolanti, di psicofarmaci, di ansiolitici, di antiacidi o di cibo zuccheroso e altamente processato, di alcol o fumo. Ecco che al vizio iniziale si sommeranno altri abusi di sostanze dannose e un bel giorno ci si ritrova malati, l'energia svanisce, la digestione scompensa del tutto, la pressione sanguigna aumenta, così come le infezioni virali o batteriche.

Il corpo non riesce più a fare fronte alla situazione e si ammala. A questo punto la maggior parte delle persone correrà dal medico a farsi prescrivere altri farmaci senza rendersi conto di essere entrati in un circolo vizioso che poteva essere evitato semplicemente “migliorando” il proprio stile di vita. Allora, cosa possiamo fare per non finire in questo loop pericoloso? Per prima cosa, per permettere al corpo di riprendersi, è fondamentale evitare il più possibile quelle sostanze o alimenti che sappiamo essere nocivi sia in generale che nel nostro caso specifico (zucchero, glutine, caseine, alcol, fumo, additivi chimici alimentari, ecc.).

Occorre essere molto rigorosi e determinati, per riuscire ad abbandonare quelle abitudini nei confronti delle quali si è sviluppata una sorta di dipendenza o di intolleranza digestiva (di solito zucchero, glutine e caseine). In genere si tratta proprio delle sostanze di cui siete portati a dire: “Posso rinunciare a tutto, ma non a...”. Ecco scoperto “l’elemento incriminato”, senza dover ricorrere a un test di intolleranze o al gastroenterologo.

Ricordatevi che recuperare un buon stato di salute può richiedere anche anni. Ritrovare l'equilibrio del Microbiota a livello intestinale, recuperare una buona funzione digestiva, potenziare i sistemi antiossidanti e disintossicanti è possibile, ma occorre impegno e sacrificio.

E’ fondamentale cambiare le proprie abitudini di vita, facendosi guidare da chi conosce bene il campo della salute e da chi ha a cuore la vostra persona e non solo il portafoglio! Nella fase iniziale del vero recupero dello stato di salute, una volta migliorata l'alimentazione e abbandonati gli abusi, potrete avere l'impressione di essere diventati ipersensibili e di manifestare reazioni negative anche nei confronti di sostanze che prima non vi suscitavano nessun sintomo.

Vi ricordate l’esempio del fumo di sigaretta che, a lungo andare, non vi provoca più il colpo di tosse o la sensazione di aver digerito tutto nonostante un pasto troppo abbondante? Allora, perché potrebbe sembrarvi che la situazione stia peggiorando? Vi potrà risultare strano, ma è assolutamente positivo perché vuol dire che il vostro corpo si sta riappropriando della capacità di avvertirvi della pericolosità di un determinato alimento o sostanza.

Come farvi venire il mal di testa se bevete un vino scadente troppo ricco di solfiti; o farvi venire un forte mal di pancia con scariche diarroiche dopo una pizza con farina raffinata di frumento ai quattro formaggi, quindi, carica di glutine e caseine; o provocarvi un fastidioso mal di gola nella giornata passata in centro città con il gas di scarico delle autovetture a mille!

Tutto ciò è positivo, perché è sintomo che il nostro corpo sta uscendo da quella particolare e pericolosa condizione di adattamento alla malattia cronica che vi permetteva di abusare di sostanze tossiche per le vostre cellule, senza sintomi acuti. Una volta conquistato lo stato di salute, vi assicuro che non vi mancheranno per nulla quelle sostanze nocive che vi hanno creato dipendenza, magari per tanti anni. A quel punto, saranno la vostra nuova conoscenza e consapevolezza che vi permetteranno di non ritornare nelle sbagliate vecchie abitudini.

Ricordatevi che la nostra qualità di vita dipende dalla nostra capacità di elaborare sostanze organiche ed eliminare le scorie prodotte e che la maggiore o minore efficienza di questo processo condizionerà il nostro stato energetico, la longevità, la salute fisica e mentale. A voi la scelta!

Redazione

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