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Gallarate | 29 novembre 2022, 16:54

Gallarate, scintille in Consiglio comunale

Dopo la presentazione di Dup e Bilancio previsionale, discussione su riforestazione, sanità, comunità energetiche. Si trova l’accordo, con qualche sottolineatura polemica, per un’iniziativa sul Sant’Antonio Abate. Le “casette dei libri”, e non solo, incendiano le polveri

Consiglio comunale a palazzo Broletto, Gallarate

Consiglio comunale a palazzo Broletto, Gallarate

Consiglio comunale a molti volti, ieri, a Palazzo Broletto. Minuto di silenzio in ricordo di Roberto Maroni, a seguire illustrazione di Dup - Documento Unico di Programmazione e Bilancio previsionale da parte dell’assessore Corrado Canziani (cubatura a quota 93 milioni nel 2023, la discussione avverrà nella prossima riunione dell’assemblea civica). Poi, spazio alle mozioni delle minoranze, su temi che hanno punteggiato il dibattito pubblico in un arco temporale piuttosto dilatato. Gli esiti sono stati diversi.

(RI-FORESTAZIONE)

Proposta mossa da Pd, Lista Silvestrini, Obiettivo Comune Gallarate, Città è vita: 5.000 nuovi alberi in città entro il 2030, più una piantumazione per ogni nuovo nato. La mozione ha avuto un iter piuttosto tortuoso. Emendata, è finita in commissione. Sono anche state ridimensionate le cifre: i proponenti sono scesi a quota 3.000 (iter riassunto da Massimo Gnocchi, Ocg). In aula è andata in scena una sorta di guerra sui numeri, incentrata sulla fattibilità dell’iniziativa. Il sindaco, Andrea Cassani, ha bollato la proposta come «…insostenibile nei fatti» mentre il consigliere dem Giovanni Pignataro ha parlato della necessità di «…lasciare un segno, di un impegno simbolico, di andare lievemente oltre rispetto all’obbligo di legge». Dibattito vivace. Luigi Galluppi (Centro popolare): «Temevo una trattativa sui numeri, spatafiate ideologiche che arrivano a cose che l’Amministrazione non può attuare. Il nostro regolamento si concentra su abbattimenti e manutenzioni. Si chiede un censimento del verde che è complicato, occorrerebbe recuperare risorse». Anna Zambon (Pd): «Fissare dei numeri  è fondamentale per darsi un impegno concreto. La mozione pone premesse più alte e ampie, poi si va nel concreto. Che cosa le dà fastidio? Che cosa le farà votare contro questa mozione?».

Germano Dall’Igna (Fdi): «Le piantumazioni comportano manutenzioni, costi non precisati. La maggioranza giudica la mozione non accettabile. Riteniamo che vi sia un carattere strumentale». Sulle modifiche apportate al testo, Cesare Coppe (Cèv): «Mai avuto un ritorno sulla proposta emendata». Cita il caso, tragico, di Ischia, il consigliere, e aggiunge: «Occorre impegno nel ragionare su questi temi ma ci sentiamo di dire che la volontà non c’è. Vero, bisogna ragionare sugli investimenti. Soprattutto perché gli alberi ci permettono di respirare». Sonia Serati (+Gallarate) richiama il Consiglio comunale come luogo deputato a discutere proposte come quelle contenute in mozione.

Ci si incaglia sulla mancata presentazione di un piano per la sostenibilità economica. Pignataro rimarca la richiesta di una strategia. Risultato: mozione bocciata a maggioranza.

SANITA'-SALUTE 

Mozione presentata da Pd, Cèv, Lista Silvestrini, Ocg. Michele Bisaccia (Lista Silvestrini) torna su un suo cavallo di battaglia. Lui, medico, sente il tema come cittadino e come professionista. Chiede un «…incontro con Guido Bertolaso (fresco assessore regionale al Welfare, Ndr) e il governatore regionale Attilio Fontana per conoscere le azioni pensate sul Sant’Antonio Abate (il tema è noto: garantire i servizi del nosocomio gallaratese in attesa che si realizzi l’ospedale Busto-Gallarate). Aggiunge: «Mi piacerebbe rimanere stupito scoprendo il lavoro svolto». Ulteriore richiesta: la convocazione regolare, ogni 60 giorni, della Commissione Sanità «…che non ha avuto modo di esprimersi, i precedenti incontri sono stati a senso unico. Abbiamo membri validi e competenti che non hanno avuto la possibilità di esprimersi».

Mano tesa, un po’ inaspettata, da Marco Colombo (Fdi) e sospensione per trovare una quadra. Risultato: dilatazione dei tempi per un incontro con i vertici regionali (da 20 a 60 giorni) e cadenza per la commissione fissata da 60 a 90 giorni. Qualche scintilla fra Lega e Fdi. Voto? Unanimità.

CASETTE DEI LIBRI, PSICODRAMMA 

Dovrebbe essere un argomento soft. Eppure, a Gallarate, manda, per così dire, al manicomio. Trattasi di scaffali con cui effettuare il book crossing, lo scambio di volumi.  La casetta posizionata da privati in via Gorizia è stata rimossa in seguito a una iniziativa del Comune (ne avevamo parlato qui) che richiamava la necessità di passare attraverso la commissione paesaggistica. Il centrosinistra, in tutta risposta, ha chiesto di promuovere la diffusione delle casette.

Parola al consigliere Carmelo Lauricella (Pd) che, richiamati gli effetti benefici della lettura, riafferma la possibilità di posizionare manufatti di quel tipo su edifici che non siano di interesse storico, evoca un conflitto tra realtà e ideologia, paventa l’esistenza di una destra “radical chic”. Replica dell’assessore all'Urbanistica, Sandro Rech: «Si chiede che tali installazioni amovibili siano escluse da autorizzazione paesaggistica. La risposta data dalla Commissione Paesaggio a richiesta dei signori di via Gorizia che hanno realizzato la casetta è che la Commissione, preso atto di elementi di vulnerabilità, sospende il giudizio e chiede di approfondire e rivedere il posizionamento del manufatto, suggerendo maggiore dialogo con il sistema insediativo esistente». Rapporti di vicinato, in sintesi. Richiami alla corrispondenza intercorsa con la Soprintendenza, poi si finisce nel quadro dei vincoli collegati al Parco del Ticino.

«È lunare – interviene Giovanni Pignataro - che nella città dell’inchiesta “Mensa dei poveri” si parli dell’abuso della casetta, è lunare che la Commissione paesaggistica si occupi dell’incongruità di una casetta in legno simile a una cassetta della posta. Bisogna chiedere con forza di rivedere i criteri del Parco del Ticino. Regole assurde generano comportamenti che non sono in sintonia con le regole». Cassani sbotta: «Ridicolo parlare in questa sede di “Mensa dei poveri”. Ci sono biblioteche. La cultura non passa da quelle bacheche abusive, i proprietari sapevano da tempo che non potevano mantenere la loro, finiamola di fare disinformazione, se ne è fatta fin troppa in quest’aula». Stefano Deligios (Lega): «La regolamentazione del Parco del Ticino è limitante e in certi casi porta ad aggravio dei costi. Ma questa è la norma e deve essere applicata. Concordo con il sindaco sulla “Mensa dei poveri”». Votazione: maggioranza compatta, mozione bocciata.

COMUNITA' ENERGETICHE


Di nuovo confronto aspro. Lo spirito della mozione (Pd, Lista Silvestrini, Cèv) è stato esposto dal consigliere Cesare Coppe («…trattenere sul territorio i benefici della transizione energetica»). La richiesta di promuovere le Comunità energetiche era stata anticipata da un incontro con i giornalisti. Dura la risposta in aula del sindaco Cassani. Rivolto alle minoranze: «Avete dato questo argomento in pasto alla stampa, nonostante la mancanza di decreti attuativi. Sono scivoloni, il quadro è segnato da incertezza. Anche la Regione, vista la situazione, ha spostato di mesi la chiusura del bando per le manifestazioni d’interesse».

Marco Colombo, maggioranza: «A volte certe cose non vengono comunicate perché mancano gli argomenti. La mia prima conversazione col sindaco sulle Comunità energetiche risale a mesi fa. Sono un’ottima opportunità ma al momento non si può fare nulla, per esempio non ci sono protocolli d’intesa. Mi sarei aspettato non una mozione, che impegna, ma un question time». Scenario fluido, come si dice, tratteggiato dal consigliere Thomas Valentino: «Il Comune di Gallarate può diventare soggetto protagonista. Ma ora si chiede che diventi attore di qualcosa che non conosci. La parola magica è Enel, lo snodo è lo scambio di energia e su questo manca il decreto attuativo».

Pignataro (in linea l’intervento successivo di Bisaccia): «I decreti attuativi sono effettivamente in grave ritardo, a brevissimo dovrebbero uscire. La mozione non è impegnativa per il Comune, chiede di effettuare una mappatura, un piano di ampio respiro per l’efficientamento energetico. Di verificare dove installare pannelli fotovoltaici sugli edifici pubblici, allo stato non si può andare oltre. Il voto è interessante come linea di indirizzo. Portiamo la proposta in commissione? Nell’ottica di ascoltarsi mi sembra una proposta di buonsenso». Ancora duro Cassani: «La mozione è lacunosa, fuorviante, sbagliata. Se uno è davvero interessato a un argomento si pone diversamente. Non siamo qui a soccorrere voi (riferimento alla possibilità di modificare il testo, Ndr)».

Sparatoria finale. Pignataro: «Il sindaco non è di buon umore e io non voglio fare una rissa (ovviamente a parole, Ndr)». Galluppi, rivolto all’esponente Pd: «Non devi spiegare tu perché votiamo contro. Accetta che questa mozione la bocceremo». Valentino: « No. Non è il momento, non si può portare avanti nemmeno la mappatura, ora non ci sono i mezzi per farlo». Bocciatura a maggioranza.

Stefano Tosi

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