Ieri... oggi, è già domani | 05 gennaio 2023, 06:00

"cavèi rizzi"" - capelli ricci

Chiaro che non mi considero tale; ne vanesio e nemmeno narciso, ma condivido "stare al gioco"..

"cavèi rizzi""   - capelli ricci

Giusepèn mi induce a fare la figura del "vanesio" o del "narciso", cioè chi è fatuo o vanitoso e per "amor suo" e pure per rispetto al discorso che Giusepèn prospetta, mi garba stare al gioco. Chiaro che non mi considero tale; ne vanesio e nemmeno narciso, ma condivido "stare al gioco"..

Cominciamo coi fatti. Il primo si riferisce a un'Epifania "remota", catechizza Giusepèn. "te sei un figatèl e men seu dre spusassi" (tu eri un ragazzino e io avrei dovuto sposarmi nell'anno che sarebbe giunto. Giusepèn non è preciso, ma suppongo che all'epoca contavo cinque o sei anni. "te sei un rizulon e ma ragordu a to mama che cunt'i to rizzi la giughea e la ta tegnea sut'a cuntrol" (eri un riccioluto e ricordo che tua madre, coi tuoi ricci, ci giocava e ti teneva sotto controllo). Certo, pensava mamma, di avere in casa …. Sansone, quello che aveva la forza nei capelli che un giorno disse "muoia Sansone coi Filistei". Mamma era certa che di fronte alle mie marachelle, bastava "ciapati ul zuffu" (prendermi il ciuffo) e "te gnei dre men beren" (ubbidivo come una pecorella).

Giusepèn mi fa venire in mente un "detto" che faceva sorridere mamma, ma quasi (per lei) aveva il sapore della …. commiserazione. Le dicevo "pensa, Pierina" (e sia detto senza irriverenza) "te me fèi i cavèi bruti e men t'à ringraziu …. se da non seu bel me Gesù" (mi hai creato con brutti capelli  ed io ti ringrazio, altrimenti -se avessi avuto capelli belli- sarei somigliante a Gesù). La risposta "di getto" di mamma era "va cà stupidu … scherza coi fanti, ma lassa sta i santi" traduco solo il "vai a casa, stupido" mentre il resto non ha bisogno di traduzione. Poi, mamma capiva che la mia era una battuta per farla sorridere e non una blasfemia e nemmeno il "non nominare Dio invano".

Giusepèn se la ride e mi ricorda un altro episodio, accaduto più o meno in quel periodo.

Frequentavo le Scuole Elementari "Ezio Crespi" (prima, seconda o terza, non ricordo - so che erano i primi anni) e Giusepèn "cal fea ul letricista in dul Mugioni" (elettricista presso la Stamperia Pozzi, dove zio Giannino svolgeva le mansioni di fuochista) si era offerto di accompagnarmi a scuola, con la sua bicicletta …. si, all'epoca si tornava a scuola anche nel pomeriggio, mentre il giovedì e il sabato non si frequentava. Detto-fatto mi siedo sulla canna e Giusepèn pedala. Notare che all'epoca, solamente Corso Italia era asfaltato, mentre la via Arnaldo da Brescia e più in là, via Luigi Maino dove c'erano e ci sono le Scuole "Ezio Crespi" non esisteva l'asfalto.

Succede che durante il tragitto da casa mia a scuola, Giusepèn mi aveva detto almeno sette-otto volte "sta saiu" (stai fermo, non muoverti) e poco prima di giungere a destinazione, non so come fu e non so come mai, un mio piede si era infilato tra la ruota anteriore della bicicletta e il manubrio. Per non farmi male, Giuepèn preferì andare dritto invece di sterzare (rischiando di rompermi il piede) e cademmo rovinosamente. A dire il vero, non piansi e la caduta mia aveva provocato solo sbucciature alle ginocchia e ai gomiti, ma nulla di allarmante. Giusepèn ebbe la peggio, per avere tentato di proteggermi dalla caduta. Fatto è che mi riportò a casa e ci fu tutta la pazienza di mamma di scusarsi con Giusepèn per la mia vivacità. Lui, Giusepèn si prese invece la "colpa" e per parecchio tempo "la menava" (come disse in casa lo zio Giannino) per dire che aveva rischiato di procurarmi un danno maggiore.

Tuttavia, mai ci fu acredine, fra Giusepèn e me, nemmeno rincrescimento per l'accaduto e, per consolarlo, spesse volte gli chiedevo "te me meni a scoea?" e lui mi ammoniva "si, ma te a sto da gessu, sedanon te e a pe" (mi accompagni a scuola? - ovviamente sulla canna della bicicletta) e lui (certamente, a patto che tu stia di gesso, fermo, altrimenti andrai a piedi). Ti voglio bene, Giusepèn.

Gianluigi Marcora

Leggi tutte le notizie di IERI... OGGI, È GIÀ DOMANI ›
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore