Il senso di umanità di greci e romani, le figure fragili del mondo antico e moderno e il rapporto tra diritto e dovere dell’accoglienza e dell’integrazione dell’uomo migrante. Queste le tematiche del dialogo tra gli studenti del liceo Crespi e Maurizio Bettini, filologo e scrittore, che da anni si occupa di studiare in prospettiva antropologica la cultura greca e romana, individuandone i rapporti con la modernità, per giungere ad una più completa conoscenza del passato e del presente.
L’incontro che dà il la al calendario del centenario della scuola ha luogo il 26 gennaio alle 14.30 nell’Aula magna del liceo. Ma chi volesse seguirlo in streaming, il link è il seguente: https://meet.google.com/wpw-hnkq-gkk?authuser=0
All’incontro gli studenti non vanno sprovvisti. Hanno letto e discusso l’opera di Bettini “Homo sum. Essere «umani» nel mondo antico” (Einaudi, 2019).
«Un momento di confronto tra l’antico e il moderno - spiega la dirigente Cristina Boracchi - che, come nella natura del liceo classico, si propone di far dialogare questi due mondi per capire sempre meglio il presente. Un esame di analogie e differenze tra noi e gli antichi, per capire se e quanto sappiamo ancora rispettare «le leggi più antiche del mondo».
Bettini è fondatore e direttore del Centro interdipartimentale di studi sull’Antropologia del Mondo Antico dell’Università di Siena, che riunisce studiosi di storia, arte, letteratura e antropologia, per uno studio delle culture antiche ampio e multidisciplinare.
Visiting professor presso la University of California a Berkeley, è stato più volte “Directeur d’Études associé” all’École des Hautes Études di Parigi e ha insegnato al Collège de France.
Con l’editore Einaudi cura la serie “Mythologica”, presso l’editore il Mulino è responsabile della collana “Antropologia del Mondo Antico”. Collabora regolarmente con la pagina culturale di Repubblica.