Il primo fantoccio - rapidamente - caduto in avanti, i lapilli che svettano in alto, insomma la Giöbia sembra aver mandato segnali di speranza e ce n'era davvero bisogno. Dopo gli anni senza folla ecco che la gente è tornata ad assistere in massa al fuoco più importante dell'anno. Quello che deve scacciare negatività, le paure, i problemi.
E se in piazzale in via Einaudi c'è stata l'accensione del falò principale, tutta la città si è riempita di fantocci da bruciare, una mobilitazione che ha colpito e che ha confermato la solidità di questa tradizione per tutte le generazioni. Il sindaco Emanuele Antonelli, mentre il fuoco prendeva vigore, ha assicurato che l'anno prossimo verranno coinvolte le scuole anche attraverso un premio che riconoscerà l'opera meritevole di andare nel falò del centro. E poi nelle associazioni, negli oratori nei condomini come ha indicato la vicesindaco Manuela Maffioli, un «comune sentire» che grida come Busto per quanto grande sia, rappresenti ancora una comunità capace di stringersi attorno a una tradizione, a un cardine della sua identità.
Dopo il falò tutti in piazza Vittorio Emanuele, con una coda lunghissima per il risotto servito dai politici. E intanto associazioni e oratori si sono scatenati in una serata nel segno della Giöbia e della bellezza ritrovata di stare insieme.
GUARDA IL VIDEO
Redazione