Il tempo corre e mancano solo tre anni a un evento di portata planetaria che coinvolgerà la Regione Lombardia: le Olimpiadi di Varese-Cortina 2026.
Varese-Cortina? No, non c’è alcun errore di stampa. A spiegarlo è Romana Dell’Erba, unica candidata espressione del Circolo di Varese di Fratelli d’Italia alle elezioni regionali che si terranno il 12 e 13 febbraio prossimi, che nel suo tour pre-elettorale sta raccogliendo anche questa battaglia: «Fin dal momento dell’assegnazione ufficiale a Lombardia e Veneto di questo evento sportivo mondiale, nelle parole dei suoi rappresentanti istituzionali Varese ha dichiarato di voler recitare un ruolo da co-protagonista. Si tratta di un’aspirazione legittima, ma continuo a chiedermi come la nostra città e la nostra provincia abbiano intenzione di far seguire i fatti alle parole».
«Primo: Varese non sarà direttamente coinvolta negli eventi sportivi. Secondo: logisticamente, al di là della fondamentale presenza sul territorio dell’aeroporto di Malpensa, approdo della maggior parte degli arrivi di atleti, addetti ai lavori e spettatori, città e provincia non saranno certo favorite, vista l’enorme distanza che c’è tra noi e il cuore della maggior parte delle gare. E allora come possiamo pensare di essere scelti? Le persone non verranno da noi per grazia ricevuta: ci vogliono delle idee, ci vogliono dei progetti».
I quali, secondo Romana Dell’Erba, devono seguire una doppia direzione: l’attrattività e le imprese, perché «siamo noi a dover trovare degli argomenti validi per essere “ammessi” alle Olimpiadi».
Per quanto riguarda la prima: «Sottolineo l’esigenza di iniziare già oggi con azioni precise e puntuali di incoming turistico. Perché venire a Varese? Perché Varese è bellissima, perché a Varese si sta bene, perché può essere vantaggiosa per gli allenamenti o per le preparazioni. Dobbiamo comunicare cosa abbiamo da offrire, dobbiamo dare un motivo alle persone che pianificheranno il viaggio in Italia e sbarcheranno a Malpensa per considerare l’opportunità di farci visita. Urge, innanzitutto, una mappatura delle strutture ricettive e sportive a nostra disposizione».
Ancora più importante il secondo punto, sempre nell’ottica della montagna che va a Maometto e non viceversa: «Alle Olimpiadi noi dobbiamo partecipare con le nostre imprese - prosegue Romana - perché l’opportunità di creare business e portare lavoro è troppo ghiotta per non essere pensata e sfruttata a dovere. Vanno organizzate reti di Piccole e Medie Imprese, con il coinvolgimento delle associazioni di categoria, che abbiano la forza di prendere parte ad appalti ed eventi, prevedendo a livello istituzionale bandi e finanziamenti a tassi agevolati, in modo da attenuare i costi di partecipazione».
«E ancora - conclude Romana, restando al campo degli eventi - perché non essere attori protagonisti, sempre con le nostre imprese, di un evento collaterale, un “Fuori Milano-Cortina” sullo stile del “Fuori Salone” che avviene per il Salone del Mobile? Sarebbe il terreno ideale per le aziende del territorio per presentare le proprie peculiarità, farsi conoscere e creare un vero ritorno per Varese e per il Varesotto. Un progetto del genere è in discussione: non perdiamo l’occasione di farne parte».