Per il suo compleanno i tigrotti gli hanno consegnato ciò che era suo desiderio: punti. Nove in tre partite, nel giro di una settimana, e così la Pro Patria di Vargas è quarta in classifica a quota 42.
Niente male per il suo primo compleanno festeggiato con la maglia bianca e blu: Jorge Vargas è nato infatti l'8 febbraio 1976. Certo, come dice l'allenatore cileno, il campionato è ancora lunghissimo e durissimo, ma intanto il traguardo raggiunto in questi giorni è tanta roba.
In questi mesi abbiamo imparato a conoscerlo un po' di più, ben oltre anche quello che commentano sugli schermi come il suo look perennemente estivo o quasi
Campo canta. Vargas e i suoi esperimenti, le formazioni che sulla carta stupiscono e poi, continuano a farlo ma per l'efficacia dimostrata. I tabù dei campi inviolabili, ribaltati. Anche i momenti bui che non sono mancati: umanamente sono quelli i più interessanti da esaminare nella loro gestione. Perché Vargas l'ha confessato di recente: se vede un giocatore triste, sta un po' male anche lui. Sappiamo ormai che ogni squadra avversaria è tosta e che l'arbitro che sbaglia si critica in caso di vittoria. Soprattutto, che ognuno può, o meglio deve dire la sua, quando ha l'occasione: inserito dal primo minuto o nella manciata finale di istanti ciascuno è il tigrotto che può fare la differenza.
Frammenti del mondo secondo Vargas, o meglio El Tractor. Con i tifosi gli facciamo gli auguri così
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