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Busto Arsizio | 09 marzo 2023, 20:23

“Disabile a chi?!?”: il primo libro pubblicato da “Mai paura” conquista il Maga di Gallarate

L’associazione di Busto Arsizio ha ottenuto il sostegno di Lions Legnano Host, coinvolgendo i ragazzi delle associazioni e delle scuole del territorio. La presidente, Emy Bossi: «Prendete questo libro se siete disponibili a farvi travolgere»

Marzia Re Fraschini ed Emy Bossi al Maga

Marzia Re Fraschini ed Emy Bossi al Maga

Atmosfera carica di umanità e ottimismo, al Maga di Gallarate, per la presentazione di “Disabile a chi?!?”, il primo libro pubblicato (con “Tracce per la meta”) da “Mai paura onlus”. In sala degli arazzi è proiettata la copertina dell’opera, rivisitazione pop della celebre foto con linguaccia di Albert Einstein (aveva la sindrome di Asperger, si ricorda). Sotto le opere di Missoni, un pubblico numeroso, composto in gran parte da ragazze e ragazzi provenienti dalle scuole e dalle associazioni del territorio. Gli autori del volume sono loro.

«Li abbiamo interrogati – spiega Emy Bossi, presidente di Mai paura - con semplici domande sulla loro vita, su che cosa piace loro fare, su che cosa pensano della disabilità. Li abbiamo lasciati liberi di esprimersi come volevano, con scritti e disegni. Il libro mette insieme i loro pensieri, la loro visione, il desiderio di cambiare in meglio il mondo, la voglia di fare la differenza».

Marzia Re Fraschini, in rappresentanza di Lions (a “Mai paura” è andato il service 2023 di Lions Legnano Host), ha sottolineato: «La prima volta che ho letto “Disabile a chi?!?” mi venivano le lacrime agli occhi. Quello che questi ragazzi hanno scritto e disegnato è sensazionale. Chiedo: chi di loro è disabile e chi non lo è? Io non sono riuscita a trovare una risposta».

Emy Bossi ammonisce: «Qui si parla di abilità, non di disabilità. Questo non doveva essere un libro normale, doveva essere diverso, come siamo diversi tutti noi. Non prendete questo libro se volete semplicemente leggere, vedere belle illustrazioni, passare del tempo, se avete voglia di fare beneficenza. Prendetelo se pensate di mettervi in discussione, di farvi travolgere».

Si rincorrono i nomi degli autori e le letture delle riflessioni. A partire da quella espressa da Ginevra, 13 anni: «La disabilità è un pensiero inesistente». Temi ricorrenti: conoscenza, rispetto, assenza di differenze rispetto ai presunti normali, pregiudizi, identità, coraggio, amicizia. Il microfono finisce fra le mani di alcuni artefici del libro. C’è tanta voglia di raccontare la propria esperienza, fra luci e ombre. C’è la profondità percepibile del dolore provato per amici persi, c’è la dichiarazione di avere trovato l’amore, c’è la rivendicazione della propria dignità. Gli autori e parlano e diventano evidenti altre caratteristiche che li contraddistinguono: simpatia e determinazione. Alla fine, la sala tributa un’ovazione.

«A chi chiama “disabili” queste persone – non si trattiene Emy Bossi – chiedo: ma che cavolo dici?». L’espressione che risuona, applaudita, in sala arazzi, è, in realtà, più colorita. Già si guarda al futuro (in tanti trepidano per le gite in barca a vela e per una vacanza in montagna), ma c’è anche qualcosa di più imminente: «Si chiamerà “Moai paura” e nasce da un’idea del pasticcere Fabio Longhin. Per Pasqua, realizzerà, in cioccolato, dei moai, riproduzione delle teste dell’isola, ovviamente, di Pasqua. E i nostri ragazzi, grazie anche alla collaborazione di Ite Tosi e degli artisti di “Urban solid”, le decoreranno. Ognuna sarà un’opera unica. Siamo unici, vogliamo un futuro di condivisione».

Stefano Tosi

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